Brindisi, 20/01/2009
Carico d'armi Usa per Israele: si cerca la nave fantasma forse in transito da Brindisi
Il Comitato Provinciale Brindisino di solidarietà con il popolo
Palestinese riprende l’articolo del giornale “il Manifesto “ di oggi ,
20 Gennaio 08 per informare la opinione pubblica del probabile
utilizzo del Porto di Brindisi o di Taranto“per un “contrabbando di armi” dall’America ad Israele avvenuto in queste settimane", che sembra aver utilizzato anche una nave mercantile Tedesca dal nome Wher Elbe.
Nelle settimane scorse la compagnia marittima tedesca Oskar Wher vince un appalto per il trasporto di materiale militare da Sunnay Point (nord Carolina ,Stati Uniti ) al porto Israeliano di Ashod , 39 Km a nord di City, per un tempo abbastanza lungo che supera abbondantemente lo stop alla guerra , avvenuto con la tregua di questi giorni .
Gli Stati Uniti hanno un deposito di armi -War Riserve Stockpile-in
Israele.
Tale deposito è una entità separata che contiene munizioni e
materiali posseduti dagli stati Uniti e destinati all’uso di riserva di
guerra da parte degli Stati Uniti e possono essere trasferiti al
governo di Israele , previo rimborso.
Il tutto era stato pianificato da tempo , alcuni viaggi vanno bene ,
ma il blocco di militanti greci contro la guerra in Palestina al porto
di Navipe-Astakos dove sarebbe dovuto avvenire un passaggio da una nave grande ,la Wher Elbe , ad una serie di piccoli navigli mette in tilt il sistema. Questo blocco porta la Wher Elbe a navigare per giorni e giorni vicino le nostre coste.
E’ possibile trovare traccia della sua presenza nei nostri mari fino
a qualche giorno fa , quando spengono il segnalatore.
La nave sicuramente a questo punto fa rotta verso un porto sicuro, ben protetto dal punto di vista militare , bene attrezzato con mezzi antincendio e navi di supporto.
Gli esperti internazionali che hanno denunciato questo
“contrabbando di armi”, riportato oggi su “il Manifesto” , affermano che non possono non essere che 2 porti , Brindisi o Taranto.
Affermano inoltre che questi carichi di armi sono composti
esattamente dello stesso tipo delle armi utilizzate dagli Israeliani a Gaza , come ad esempio il Fosforo bianco ed esplosivo ad alto
potenziale.
Mentre da una parte facciamo gli “umanitari “ inviando aiuti dalla
altra quindi ospitiamo tranquillamente traffici di armi.
Il nostro comitato chiede che traffici di armi destinati ad
Israele non siano ospitati nei nostri porti , che si chiudano tutti gli
accordi militari con questo paese.
Chiediamo che venga avviata una inchiesta per verificare se le
denunce riportate oggi dal “il Manifesto “ siano vere o no.
Il Comitato Brindisino vigilerà sul porto di Brindisi , pronto anche
a bloccare le navi cariche di armi destinate ad uccidere civili
inermi , in spregio a tutte le leggi e convenzioni internazionali che
Israele non ha mai rispettato.
Portiamo Israele sul banco dei Tribunali Internazionali , così come è già avvenuto per qualche criminale di guerra delle guerre nei Balcani.
Roberto Aprile per il Comitato Provinciale Brindisino di Solidarietà
con il Popolo Palestinese |