Bari, 29/01/2009

Romano (PD): "Lauree brevi sanitarie di Brindisi e Tricase a rischio chiusura"

Giuseppe Romano, consigliere regionale e componente dell’ufficio di presidenza del gruppo PD Regione Puglia, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Ritorna, puntuale come lo scorso anno, il tema del finanziamento delle lauree brevi per le professioni sanitarie non mediche. I tagli dei finanziamenti, imposti dal Governo nazionale alle sedi universitarie, si fanno sentire in periferia con la cancellazione e o l’accorpamento di corsi di laurea attivi ormai da diversi anni. Da un lato cresce la domanda di professioni sanitarie non mediche da parte del sistema sanitario pugliese (sia nel pubblico che nell’accreditato), dall’altro si rischia la cancellazione di tutto quanto è stato fatto negli anni.

Alla ASL di Brindisi, ad esempio, in ossequio ai tagli già decisi con la finanziaria nazionale, rischia di scomparire il corso di laurea in scienze infermieristiche che, insieme a quello operante a Tricase, verrebbe accorpato al Vito Fazzi di Lecce; mentre il corso di laurea in fisioterapia verrebbe accorpato al Policlinico di Bari. La motivazione cogente sarebbe l’impossibilità per l’Università di Bari di sostenere il costo di quattro docenti di ruolo dedicati per ogni anno (dodici per il triennio e per ogni facoltà).
Atteso che le sedi universitarie pugliesi sono chiamate ad inviare al Ministero competente entro i prossimi giorni i piani dell’offerta formativa in uno con le sedi di svolgimento dei corsi, chiedo all’Assessore regionale alla sanità la convocazione urgente del tavolo Regione-Università il quale, nelle more della convenzione già stipulata, trovi le interazioni necessarie per garantire, anche per il prossimo anno accademico, la conferma dello svolgimento degli attuali corsi di laurea. Ma il problema rimane e rimarrà in modo più stringente anche per i prossimi anni.

Ritorno, allora, sulla necessità di ripercorrere la strada da me indicata in Consiglio Regionale due anni fa in concomitanza delle elezioni amministrative al Comune di Lecce: quella cioè di accelerare i tempi per la costituzione della “Facoltà delle professioni sanitarie non mediche”, cioè tutte le facoltà sanitarie escluso quelle di medicina e chirurgia e di odontoiatria. Si parta da un accordo interuniversitario, sottoscritto insieme con le ASL di Brindisi e Lecce, che formalizzi la richiesta della nascita, nella Università del Salento, della suddetta Facoltà. Tale accordo potrebbe essere sostenuto dal riconoscimento, per alcuni reparti ospedalieri del “Perrino” di Brindisi e del “Vito Fazzi” di Lecce, dello status di “cliniche Universitarie”, status che consentirebbe la costituzione interna del corpo docente delle lauree brevi sanitarie.
Otterremmo un significativo risparmio finanziario, garantiremmo il futuro a quei corsi di laurea che si svolgono ormai da diversi anni ed anzi, potremmo puntare al completamento dell’offerta formativa guardando a nuove professioni sanitarie (in materia di ambiente, di controlli sulle emissioni). Se questa strada si esperisce con maggiore convinzione, l’intervento che oggi sono costretto a chiedere per garantire anche per il prossimo anno accademico lo svolgimento dei corsi di laurea breve nelle attuali sedi, si potrebbe trasformare in un Protocollo Regione-Università atto a sostenere il percorso di transizione verso la nascita, presso l’Università del Salento, della ‘Facoltà delle Professioni Sanitarie non mediche’”.

COMUNICATO SERVIZIO STAMPA GIUNTA REGIONALE PUGLIESE