Brindisi, 25/02/2009
Ritorno al nucleare, Rifondazione e S.E.: "č semplicemente una follia"
Berlusconi e Sarkozy hanno firmato ieri un accordo sul nucleare: prevedono quattro centrali nucleari in Italia entro il 2020. Sicuramente pensano alla Puglia e alla Provincia di Brindisi con sito gią indicato nel territorio di Carovigno o alla Provincia di Taranto con sito Avetrana. La Puglia ha gią detto di No alla installazione di centrali nucleari sul proprio territorio.
La Provincia di Brindisi, gią super produttrice di energia elettrica , riveniente da centrali inquinanti , difficilmente sopporterebbe i propositi e i programmi nucleari del governo atomico di Berlusconi. Il Governo del Paese guidato dall' imprenditore Berlusconi e dalla Confindustria , evidentemente incurante di un pronunciamento popolare avvenuto con il Referendum del 1987, viole ignorare quella gloriosa vittoria del No alle centrali nucleari in Italia. Il vantaggio economico delle centrali č certo per la Francia di Sarkozy. Per i contribuenti italiani di sicuro ci sono soltanto gli altissimi rischi e una tassa da 12 miliardi. Tutto questo č da folle e da vergogna assumere centrali nucleari in un momento di grave crisi finanziaria del Paese.
Altro grave problema di correttezza istituzionale e di rispetto del Parlamento e del Paese che Berlusconi firma gli accordi, senza tenere conto che c'č stato un Referendum, con un grande pronunciamento popolare, di cui si dovrebbe tenere conto, e senza pensare minimamente che le Camere non hanno ancora approvato le leggi di riferimento. Ci domandiamo con quale mandato Berlusconi ed il suo Governo firmano accordi bilaterali per la costruzione di nuove centrali nucleari nel nostro Paese ? E' a tutti evidente che che il collegato alla Finanziaria prevede la nascita dell'Agenzia per la Sicurezza Nucleare e una serie di interventi per favorire la realizzazione di nuovi impianti , ma č ancora in discussione al Senato e questo Berlusconi dovrebbe saperlo, senza fare danni e ulteriori sgarbi istituzionali al Parlamento. Per questa ed altre ragioni l'idea di ritornare a fare centrali nucleari sul nostro territorio č semplicemente un pesante follia Berlusconiana e della destra al governo del Paese.
Alla luce di quanto si sta verificando in Italia sull'idea di fare centrali nucleari il Coordinamento provinciale della Federazione di Brindisi, del Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea, boccia , senza sč e senza mą, il ritorno dell'Italia al nucleare e ribadisce che per la sismicitą del territorio e di densitą della popolazione non c'č in Italia, in Puglia e nella Provincia di Brindisi, un sito che abbia le caratteristiche le caratteristiche che, ad esempio, negli Stati Uniti sono richieste per poter costuire una centrale nucleare, anche se di terza generazione. Sulla salute e sulla sicurezza delle popolazioni e la tutela del territorio e dell'ambiente non si scherza.
"Il problema sarebbe per noi, ha ribadito il compagno Paolo Ferrero, Segretario nazionale PRC/SE, di sviluppare in Italia, un Paese baciato dal sole, le tecnologie energetiche alternative e il risparmio energetico. Invece, facciamo meno della metą dell'esergia prodotta con il sole della Germania e questa č davvero una bestemmia". Ill Governo Berlusconi, inoltre, ed č un problema, fa bene attenzione a non dire dove vogliono mettere le centrali nucleari, di terza generazione, e quanto lo si saprą crediamo che nascerą un movimento forte delle popolazioni interessate che glielo impedirą. Cosģ č stato oltre 20 anni fą in Puglia, ed in particolare nel territorio Brindisino, contro la installazione di una centrale nucleare da 2ooo Mw a Carovigno, nell'area Specchiolla - Torre Guaceto.
Siamo convinti che le nostre popolazioni, interessate alle centrali,ovunque siano state programmate, sapranno alzare la testa contro l'arroganza dell'impresa Berlusconiana e di Confindustia, sulla scelta dei siti nucleari. Contro le centrali nucleari daremo battaglia da subito.
Vito UGGENTI
per il Coordinamento Provinciale della Federazione di Brindisi del
Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea. |