Brindisi, 26/02/2009
Acque rosse a Cerano: liquami, inquinamento e pesci morti
Questa mattina i cittadini di Brindisi aprendo i giornali locali ed in particolare Senza Colonne hanno letto in prima pagina come solo grazie alla telefonata di qualche indignato cittadino ai media e alle autorità competenti si sia scoperto che l'intero litorale a sud di Brindisi. ovvero zona Cerano è ricoperto da un massa disgustosa di liquami color rossastro, maleodoranti e flottanti sulle rive.
Sino a questo momento nessuno sa di che natura sia l'inquinante , nè se provenga da scarichi di navi in transito o invece sia uno sversamento illecito da canali provenienti da comuni dell'interno o ancora sia di natura industriale.
La redazione dell'OpenArea di Pugliantagonista oggi ha ricevuto una segnalazione da parte di un giovane disoccupato, corredata di foto, che la presenza di questa massa inquinante oleosa è anche sulle spiagge a nord della città, quelle che normalmente vedono la presenza in estate di quei cittadini brindisini che non si possono permettere una vacanza esotica e di qualche sporadico turista cocciutamente deciso a scoprire di che pasta è fatta Brindisi.
Ebbene a vedere le foto o ancor meglio a constatarlo di persona come abbiamo fatto noi, qual'era lo spettacolo del mare di Granchio Rosso, Punta Penna ed ex Lido Poste, oltre che zona Vigili del Fuoco, quel kamikaze di turista ne sarebbe scappato oggi letteralmente disgustato.
Chiazze rossastre flottanti a filo di spiaggia, pesci morti galleggianti a causa dell'inquinante, numerose chiazze di catrame fresco di giornata, attestavano che quasi sicuramente l'attentatore ambientale è stata la classica nave cisterna che al largo di Brindisi ha lavato serbatoi e sentine a bella posta e il vento di tramontana in poco tempo ci ha portato a destinazione il messaggio: hic sunt Brindisinorum, che tradotto in latino maccheronico significa:-" qua stanno i brindisini, quindi potete scaricare l'immondezza tanto ci sono abituati a chiudere gli occhi su tutto l'inquinamento che ricevono: per paura di sputtanarsi a vicenda se arriva qualcosa da fuori si stanno zitti, non sapendo se l'inquinatore è un amico degli amici o un amico della concorrenza che... domani potrebbe sempre diventare amico"-.
E così quella che era la spiaggia della nostra generazione, dove nacquero i nostri primi amori adolescenziali ed un vanto di Brindisi degli anni 60 e 70, oggi era una fogna a cielo aperto oltre che il deposito della plastica di tutto il basso Adriatico. Chi ci ha inviato le foto, da disoccupato si è offerto di andarci lui ad iniziare a ripulire ciò che non viene rimosso dalla società di gestione pagata dal Comune di Brindisi e forse, se incominciasse domani mattina per questa estate, riusciremmo ad avere un miglior risultato di come sino adesso sono andate le cose...ed avremmo un disoccupato di meno.
Nella sua lettera ha detto che non dovrebbero essere rosse le acque del nostro mare , ma le facce degli amministratori locali, di coloro che hanno i compiti di controllo e sorveglianza de della tutela del nostro ambiente.Possibile che nè una motovedetta della guardia di finanza, della guardai costiera, dei carabinieri, della polizia , un elicottero di una delle tre forze su citate, per non metterci tutti i satelliti che ci spiano fin dentro le finestre del nostro Water_Cross, non si sia accorto che una chiazza grande lunga oltre trenta chilometri ovvero quanto un terzo di tutto il litorale brindisino, si sia avvicinata alle nostre coste? possibile che nessuno di fronte a quello che se fosse avvenuto in piena estate con bagnanti presenti avrebbe potuto divenire un vero attentato alla salute pubblica, si muova facendo per esempio la richiesta delle registrazioni dei satelliti che monitorano continuamente il mediterraneo? Possibile che nessun giudice non vada a chiedere a chi doveva sorvegliare che ciò non accadesse chieda :-"ma voi che cosa stavate facendo quando è avvenuto tutto ciò?"-
LA REDAZIONE DELL'OPEN AREA DI PUGLIANTAGONISTA
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