Brindisi, 13/03/2009

Perrucci (Uilcem): "vile aggressione al sempre più bistrattato Petrolchimico"

Da diverse settimane è ripresa, su alcuni quotidiani locali, quell’opera di vile aggressione fatta di titoloni e di articoli riproposti con le solite foto del nostro sempre più bistrattato Petrolchimico, da parte sia dei soliti (pochi per fortuna) “bene informati giornalisti” sia delle solite associazioni ambientaliste che non poco danno stanno arrecando al nostro territorio.
Capiamo benissimo che l’avvicinarsi di una nuova campagna elettorale, le scelte ideologiche da parte di alcuni, oltre ad una condizione lavorativa ed economica agevolata per la maggior parte dei componenti di queste associazioni, non permette loro di trovare altri hobby o altre motivazioni politiche, se non quelle di perseverare con la “sconfitta“ politica del NO, e di attaccare ancora l’unica fonte certa di una occupazione stabile e dignitosa della provincia.

Ora, non mi permetto di contestare dati per lo più incomprensibili e molte volte in contraddizione con altri dati forniti da vari enti o dalle aziende, sappiamo tutti quanti che il Petrolchimico non è una fabbrica di cioccolatini. Gradirei però che fosse almeno rispettata e salvaguardata la professionalità dei moltissimi tecnici ed operai che studiando tantissimi anni per raggiungere un diploma specifico o una laurea tecnica, operano con un alto senso di responsabilità e di competenza su impianti, oggi, tecnologicamente più avanzati e migliorati sotto l’aspetto della sicurezza e anche delle emissioni in atmosfera.
A tal proposito, basta ricordare le fermate degli impianti di produzione di Clorulo di Vinile e di MDI, gli investimenti dell’EniPower sui Cicli Combinati a gas che hanno consentito la fermata delle centrali a olio combustibile, gli investimenti della LyondellBasell in riferimento alla torcia e l’investimento per il nuovo impianto di Trattamento delle Acque Reflue.
E allora, forse è necessario, secondo il mio punto di vista, iniziare a fare dei confronti e a mettere in evidenza i dati sulle emissioni relativi ad altri fattori inquinanti quali: i tubi di scarico delle auto; le canne fumarie dei vecchi camini o dei vecchi impianti di riscaldamento delle palazzine mai controllati e che purtroppo, come accaduto recentemente, stanno provocando situazioni drammatiche; o come i migliaia di cittadini pendolari che perdono la vita a causa di incidenti stradali troppo spesso causati dalla mancanza di sicurezza sulle nostre strade; o i continui disservizi che i nostri cittadini bisognosi subiscono “nell’eccellente” Ospedale Perrino; (a chi spettano questi controlli ? e Medicina Democratica dov’è ?).
Quindi, se facciamo dei confronti seri e sereni, senza strumentalizzazioni di parte, probabilmente si scoprirà che l’indice di mortalità o anche di incidenti rilevanti, che peraltro non sono certo l’accensione delle torce, nel nostro stabilimento è sicuramente molto meno drammatico di quanto si voglia far credere all’opinione pubblica per puro interesse politico. Ahimè, la lezione delle Elezioni Politiche del 2008 al centrosinistra non è bastata…..

In ogni parte d’Italia, dal Veneto con Porto Marghera, alla Sardegna con Porto Torres, alla Sicilia con Priolo, le Istituzioni tutte e i politici di centrodestra e di centrosinistra, si sono schierate al fianco dei lavoratori del settore chimico e dei loro Rappresentanti Sindacali, per difendere questa parte produttiva del paese molto importante per quel rilancio sperato del sistema economico ed occupazionale.
E’ bene ricordarlo, senza volerlo assolutamente utilizzare come “ricatto occupazionale” che nel nostro Petrolchimico lavorano circa 1000 dipendenti diretti e circa 400 indiretti, quindi 1400 famiglie che vivono dignitosamente ancora oggi grazie a questa realtà.
Dopo cinque anni di amministrazione, al Comune di centrodestra e alla Provincia di centrosinistra, non si è riusciti nemmeno a ricollocare, nonostante l’impegno preso nei primi mesi di governo, tutti gli ex lavoratori EVC e DOW. Tra l’altro le poche assunzioni effettuate con contratti veri, cioè a tempo indeterminato, sono state fatte esclusivamente da aziende operanti nel settore industriale, molte delle quali insediate nel nostro stabilimento. Mettiamo anche questi dati a confronto, magari con quelli sulle assunzioni fatte nel settore turistico, in quello universitario e in quello prodotto dalla pluri-inaugurata “Città d’Acqua”.
Naturalmente fermandoci a prima della grande crisi che in questo momento sta provocando la chiusura di moltissime aziende. E’ questo, secondo il mio modesto parere, il vero problema, per il quale tutti quanti insieme dobbiamo lavorare, come più volte richiamato dalla UILCEM e dalla UIL, per scongiurare quel disastro occupazionale che, a detta di moltissimi esperti economici, sarà nei prossimi mesi molto più drammatico.

Consentitemi quindi questo invito, che vorrei con molto rispetto rivolgere anche al nostro Arcivescovo Mons. Talucci. Qualche tempo fa, in varie occasioni, Sua Eccellenza ha sempre espresso il suo sostegno morale ed intellettuale sia a noi lavoratori, sia alle aziende che avevano propositi di investimento nel nostro territorio. Oggi su questo tema che potrebbe sfociare in un grave problema sociale, lo sentiamo un po’ più distante.
Spero che la celebrazione del prossimo “Precetto Pasquale” nel nostro Petrolchimico, sia un occasione per far risentire nuovamente la sua voce, come in più occasioni stà facendo il Santo Padre, affinché scrolli letteralmente questa incomprensibile ed esasperata “cortina di fumo” che i nostri politici, all’unisono, stanno facendo ricadere esclusivamente sul nostro Petrolchimico.

Carlo PERRUCCI Segreteria UILCEM di Brindisi

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