Brindisi, 24/03/2009
Chimica: domani a Siracusa delegazione Filcem al Convegno con Epifani
"Più energia alla chimica per salvare l'industria del paese”, è il titolo del convegno nazionale che la Filcem, la Federazione della chimica, dell'energia e delle manifatture della Cgil, ha promosso a Siracusa mercoledì 25 marzo 2009 (ore 10,00) al quale interverrà il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani.
All’iniziativa partecipa una folta delegazione di delegati e RSU delle aziende del petrolchimico di Brindisi, guidata dal segretario generale della Filcem Territoriale Salvatore Viva, per rappresentare le problematiche del polo chimico di questo territorio, che in questi ultimi anni ha già pagato un prezzo altissimo per la chiusura di impianti e la perdita di centinaia di posti di lavoro.
Oltre 20.000 i lavoratori del settore a rischio, cassa integrazione alle stelle, produzione ed esportazioni in calo, previsioni non certo idilliache per l'anno in corso: è la chimica, ridotta al lumicino. Un settore che – secondo la Filcem-Cgil – ha bisogno di una “cura da cavallo”. “Governo e Confindustria – incalza Alberto Morselli, segretario generale Filcem-Cgil – continuano a sostenere, ma solo a parole, che la chimica resta strategica. Eppure il ministro Scajola – ricorda Morselli – promise nel luglio 2008 che entro settembre il tavolo negoziale sarebbe stato convocato. Ad oggi non è stato – è polemico il segretario– nemmeno... apparecchiato!”.
Tuttavia una ricetta la Filcem-Cgil ce l'ha, e a Siracusa renderà noto un “pacchetto” di sei proposte per il rilancio del settore e per uscire dalla crisi. Eccole, in sintesi:
1.un impegno massiccio di investimenti in ricerca scientifica, formazione, innovazione:
a) Stato ed Enti locali forniscano garanzie per prestiti selettivi e sostegno fiscale agli investimenti delle imprese; b) applicazione ed estensione del programma per l'innovazione del progetto “Industria 2015”; c) un ruolo “sociale” delle banche - di stampo inglese - che scommettano e aiutino progetti di eccellenza di giovani nuovi talenti, che altrimenti resterebbero nei cassetti; d) un ruolo più convinto delle Università che potrebbero, per questo capitolo, detrarsi gli investimenti dal loro bilancio annuale;
2.fiscalità di vantaggio e detassazione del reddito delle piccole e medie imprese (il 92% del tessuto produttivo della chimica secondaria) soprattutto nel Meridione, e per un periodo limitato di tempo, finalizzata al consolidamento produttivo ed occupazionale;
3.interventi legislativi in sede europea a sostegno di imprese e poli chimici che rispettano le norme, evitando delocalizzazioni e trasferimenti in paesi meno rigorosi nella regolamentazione ambientale e favorendo forme di agevolazione fiscale mirate alle imprese che hanno deciso di insediarsi nel nostro paese;
4.incentivare fusioni e accorpamenti per favorire la crescita dimensionale delle piccole imprese per accrescerne la massa critica e la loro competitività: un aiuto concreto – oltre i “Tremonti bond” - può venire da interventi mirati prelevati dal “mare magnum” della Cassa Depositi e Prestiti;
5.convocare, come peraltro più volte annunciato dal Governo, la Conferenza nazionale sull'energia che abbia l'obiettivo, tra l'altro, di abbassare e ridurre il differenziale del costo dell'energia con gli altri paesi internazionali concorrenti;
6.semplificare le procedure burocratiche autorizzative per facilitare investimenti - in particolare relativi alle bonifiche - e attrazione di capitali esteri, attraverso un riforma della pubblica amministrazione più vicina a cittadini e imprese.
Infine, ma non è un mistero per nessuno, la Filcem-Cgil rivendica da tempo un piano di politica industriale e di interventi per una industria ecocompatibile finalizzato alla difesa dell'occupazione.
COMUNICATO STAMPA FILCEM-CGIL BRINDISI |