Brindisi, 04/04/2009

Paciullo (GD): "improponibile la ricandidatura di Errico"

Leggo attonita che il gioco del cucù è terminato nella maniera più inaspettata e che la scelta che a livello provinciale ci accingiamo a fare come Grande Partito Riformista, la si vuol far passare per una scelta tra il padrone e l’operaio, così come tradizionalmente intesi…
Ma che politica è questa?
Possibile che ci siano visioni così retrograde e anacronistiche?
Possibile che ancora non abbiano capito, coloro che occupandosi di politica costruiscono il nostro futuro, che la società non si è fermata all’ideologia della dittatura del proletariato?
Possibile non sia chiaro ormai a tutti che i dualismi non conducono a nessun risultato?
Possibile non ci si renda conto che non è più il tempo di creare muri tra lavoro e impresa?
Una guerra antitetica è improduttiva e, anzi, oggi, quasi deleteria. Perchè l’ago della
bilancia sia equamente posizionato al centro (metaforicamente parlando), è necessario che siano considerati, valutati e affrontati i problemi relativi ad ambo le sfere!
Io rimango esterrefatta da questo modo di affrontare la politica, soprattutto in un partito che con la meteora (che vorremmo trasformare in meta) del riformismo ha colorato la sua bandiera.
Non ho nulla da contestare ai cinque anni di amministrazione del Presidente Errico, tuttavia, analizzando la sua indisponibilità più volte ostentata, valutando le motivazioni che lo hanno portato a tale scelta e osservando che durante i mesi in cui il suo no era sul tavolo, molte cose sono cambiate nella politica provinciale, ritengo che ora dovrebbe essere il nostro partito a fare uno sforzo riformista e riformatore, dimostrando che i passi che stava compiendo non erano solo vano ed estremo tentativo di “salvare il salvabile”, ma degna consapevolezza del voler andare al passo con i tempi e soprattutto con le istanze che oggi la società inevitabilmente ci presenta.
La voglia del cambiamento passa direttamente attraverso il coraggio di azioni responsabili e non attraverso candidature strumentali, fini a se stesse, di mera opposizione contro qualcuno e lontane dal volere il bene del territorio (non si spiega altrimenti un sì così tardivo che nel suo tardare ha fatto scorrere sotto di sé un oceano).
Noi ci limitiamo a ribadire al Presidente Errico, come qualche settimana addietro affermato dagli stessi organi ufficiali del Partito, che ogni ipotesi di riproposizione della sua candidatura non è più attuale!

Valentina Paciullo
Segretaria Provinciale Giovani Democratici Brindisi