Brindisi, 10/08/2004

Ass. ambientaliste: battaglia è non far costriure il rigassificatore

Non vogliamo entrare in valutazioni ed analisi strettamente politiche, ma ci preme rispondere alla dichiarazione del consigliere comunale Massimiliano Oggiano capogruppo di AN, che rappresenta -per alcuni aspetti- un modo di ragionare pericoloso e strumentale.
Premettiamo che non si può dare un giudizio positivo a quanto fatto dalle passate amministrazioni comunali e provinciali, dal momento che l’attuale situazione è figlia delle poco accorte decisioni prese dal sindaco e dal presidente della provincia di allora.
Non si deve, come dice Oggiano, fare alcuna “battaglia per costringere la LNG Brindisi ad individuare altro sito fuori dall’area portuale … magari a Cerano …” la battaglia dovrà essere non far fare il rigassificatore.
E questa battaglia la stiamo già facendo, Oggiano non se ne sarà accorto.
L’Amministrazione Provinciale ha inteso, così riteniamo debba essere letta, compiere delle azioni su ciò che esiste, su ciò per cui sono state chieste e attivate delle procedure. L’assenso, o meno, in sede politica sul rigassificatore, doveva essere dato all’inizio della vicenda quando la B.G. fece le proprie richieste.
Allora da parte nostra e del’opinione pubblica il no fu chiaro e tempestivo.
La decisione di accettare questo impianto è stata presa in maniera autonoma e personalistica dai responsabili degli enti locali senza ascoltare, come da legge, la cittadinanza né tanto meno interpellare i rispettivi consigli.
Le ombre intraviste su tale procedura ci sono tutte, queste devono inficiare le autorizzazioni rilasciate con troppa disinvoltura e non pesare sullo sviluppo futuro cui questa città aspira.
Il dovere di Oggiano è quello di ascoltare i cittadini e rappresentarne le esigenze. Invitiamo a non prestarsi a strumentalizzare oltre la fame di lavoro di questo territorio, egli come gli altri, se ne è capace, è chiamato a lavorare per creare reali occasioni che siano rispettose e compatibili con le potenzialità di questa terra. Sarebbe opportuno avere più a cuore gli interessi di chi si rappresenta e non preoccuparsi di chi ha asservito il territorio.
Lo sviluppo futuro non può che passare attraverso il potenziamento delle strutture portuali ed il ripristino dei tradizionali traffici. Quello brindisino è il porto di tutto il Salento ed è essenziale per la ripresa economica e per lo sviluppo di un territorio vastissimo e operoso con grandi potenzialità e capacità. Né l’uno né l’altro devono essere sacrificati per gli interessi di bottega né dell’Enel né di altri.
Un territorio, quindi, che non vuole più cattedrali che producano il deserto.

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO ITALIA NOSTRA, WWF, LEGAMBIENTE, COLDIRETTI-TERRA NOSTRA, FONDAZIONE “DR. ANTONIO DI GIULIO”, A.I.C.S.

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