Mesagne, 25/04/2009
A Sinistra sull’interpellanza generale avverso l’assessore Dimastrodonato
I consiglieri comunali di Sinistra Molfetta e Matarrelli non hanno sottoscritto l’interpellanza sulla multa comminata all’assessore Dimastrodonato poiché non hanno niente da chiedere nè nulla da chiarire. Non c’è bisogno infatti né di indagini amministrative, né di scomodare categorie morali o politiche per stigmatizzare un fatto che si qualifica da sé. L’assessore Dimastrodonato ha abusato del suo ruolo istituzionale per non pagare una multa per divieto di sosta. Che questa sia stata giustamente o ingiustamente elevata è del tutto ininfluente e non cambia il segno di una reazione certamente avventata.
La figura “barbina” che l’assessore ha rimediato sulla stampa e l’eco popolare che la vicenda ha determinato bastano e avanzano a far “perdere la faccia” al malcapitato. Adire ad una interpellanza generale per celebrare il fatto con una censura morale solenne in Consiglio Comunale sarebbe come rimestare il coltello nella piaga, un atto di puro cinismo che forse non val la pena perseguire .
Piuttosto si potrebbe chiedere direttamente al Sindaco Incalza di sciogliere per intero il suo governo per conclamata inettitudine e per la sistematica violazione etica perpetrata dalla sua giunta a partire dagli assessori Pagliara, Magrì, Guarini e Dimastrodonato, tutti sotto l’abiura dell’abuso di potere o del conflitto d’interesse. Ecco forse le dimissioni del Sindaco potrebbero essere lavacro purificatore di cotanto scempio; dimissioni che tra l’altro libererebbero la sua coscienza dal fardello di dover affrontare la prossima campagna elettorale col vantaggio inusitato che gli deriva dall’essere sindaco di tutti mentre corre per una parte.
Circa poi l’uso dell’ interpellanza noi crediamo che essa debba essere riservata a quelle questioni attinenti l’interesse della collettività in cui ci siano elementi non chiari da approfondire pubblicamente in Consiglio Comunale e non mi pare questo il caso. Riteniamo inoltre scorretto darne pubblicità alla stampa prima che l’interpellato abbia avuto modo di rispondere e che questo configura un uso strumentale più “politico” che istituzionale dell’interpellanza che così diventa un arma impropria nella contesa politica. Noi cercheremo per l’oggi e per il futuro di non cadere in questa tentazione.
Pompeo Molfetta / Tony Matarrelli
Gruppo consigliare A Sinistra \ Movimento per la Sinistra
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