Brindisi, 01/05/2009
Rigassificatore, Magno: Brindisi Lng valuti le alternative a Capobianco
Il prof. Francesco Magno, geologo e consulente ambientale ha inviato una nota agli organi di informazione in relazione alla richiesta di chiarimenti, da parte della Commissione ministeriale, alla procedura di VIA sul rigassificatore che la società Brindisi Lng vorrebbe realizzare a Capo Bianco.
Di seguito il testo integrale del documento:
Oggetto: Considerazioni in ordine alla V.I.A. sul rigassificatore
Ho ascoltato e letto con particolare attenzione le considerazioni del responsabile della Brindisi LNG in merito alla richiesta di integrazione documentale avanzata dalla Commissione ministeriale, a seguito della presentazione dello Studio di Impatto Ambientale (SIA) presentato per l’attivazione della procedura di VIA del rigassificatore che l’Azienda intenderebbe realizzare a Capo Bianco.
Ho rilevato, nella posizione aziendale, un elemento positivo rispetto al passato ed in particolare rispetto all’approccio che l’Azienda aveva nei confronti del territorio e dei Cittadini; infatti, ho constatato un approccio alle argomentazioni più oggettivo, meno arrogante e sicuro che, a luoghi, appariva estremamente saccente e spocchioso.
Il diverso atteggiamento che ho rilevato rispetto alla problematica “rigassificatore” appartiene sicuramente al bagaglio culturale e comportamentale del singolo individuo che, però spesso è indotto a modifiche comportamentali dalla posizioni e dagli atteggiamenti che le aziende hanno.
Rilevo, quindi e con beneficio di smentita, che l’atteggiamento della Brindisi LNG abbia subito una sostanziale modifica in virtù della consapevolezza che i Cittadini di Brindisi, intesi questi come singoli e/o Associazioni e/o Enti locali, non sono tanto sprovveduti ed ignoranti (da ignorare-non conoscere) nei termini di conoscenza scientifica e procedurale; è pur vero, ma non è questo il caso, che l’ignoranza è una “malattia” che regna in questo territorio e che produce come conseguenza patologica pregiudizi e preconcetti.
Infatti, come ammesso dalla stessa Azienda, le 31 “richieste di integrazioni” sono state desunte dalla Commissione VIA proprio dalle “osservazioni” che privati Cittadini, Associazioni ed Enti hanno riportato sul tavolo tecnico regionale in maniera prodromica rispetto al “parere” della Regione Puglia.
Da ancestrale ambientalista quale sono, concordo con il fatto che le 31 richieste di integrazione documentale sono a garanzia di tutti ed ancor più di chi le ha sollevate ed ha indotto ad una presa di coscienza della stessa Commissione ministeriale VIA.
Resta il fatto che, rispetto alle certezze espresse dalla Brindisi LNG, io non sarei così certo di avere già in mano un “giudizio di compatibilità positivo”; infatti non è affatto prassi comune, per le esperienze personali acquisite in merito, che la Commissione VIA richieda una tale e tanta mole di integrazioni di ordine “ambientale” da non individuare la possibilità di un “giudizio negativo”.
E’ come andare dal medico per un controllo generale e verificare che ci sono 31 (sic!) accertamenti da effettuare prima di avere la certezza di essere perfettamente in salute !!
Io, invece, mi preoccuperei e non poco; fatto salvo che la normativa vigente è garantista nei confronti del territorio e della salute pubblica e che, inoltre, la stessa procedura di VIA (art. 26 del Dlgs 152/06) permette a “chiunque” di presentare “osservazioni aggiuntive” entro 60 giorni dall’avvenuto deposito delle integrazioni tecniche, richieste dalla Commissione di VIA.
Questa ulteriore possibilità offerta a “chiunque” di esprimere il loro pensiero tecnico, scientifico in merito alla realizzazione dell’opera ha, come da normativa richiamata, la necessità di essere attivata dal Ministero dell’Ambiente che valuta se “rilevante per il pubblico la conoscenza dei contenuti delle integrazioni”.
E’ impensabile e facilmente appellabile in sede nazionale e comunitaria, che il Ministero dell’Ambiente e del Territorio non ritenga rilevante per i Cittadini di Brindisi e per la Puglia, disporre la conoscenza dei contenuti delle integrazioni che saranno prodotte dalla Brindisi LNG.
In virtù della normativa esistente ed in parte richiamata, della personale e già pubblicamente espressa non contrarietà “dit tout court” al processo di “rigassificazione”, consiglierei all’Azienda di non perdere ulteriore tempo e risorse nel persistere nella volontà di realizzare l’impianto a Capo Bianco che ha, per oggettivi elementi di valutazione personale, poche e/o scarse possibilità di successo.
Fossi l’Azienda verificherei per quale motivo gran parte delle 31 integrazioni richieste non sono state adeguatamente assolte nello Studio di Impatto Ambientale?
Pur non volendo entrare nel merito tecnico delle richieste di integrazione è necessario riportare che alcune di queste appaiono talmente scontate che potrebbero far insorgere il sospetto della scarsa valenza, peso e considerazione, che si è data alla possibilità della “partecipazione” della Cittadinanza al processi decisionale circa il “giudizio di compatibilità”; per fortuna la Commissione VIA ha invece, ottemperando ai principi comunitari, ritenuto opportuno validare e dare significato concreto alle “osservazioni” ricevute che non rappresentano stizzite, ignoranti e preconcette affermazioni.
Infine, ritenendo come ho in passato riportato pubblicamente e per iscritto, che il GNL sia assolutamente necessario per l’economia energetica nazionale ed anche, se pur parzialmente, per quella locale, invito la Brindisi LNG a valutare senza l’onere di sentirsi perdenti, la possibilità della realizzazione di un impianto offshore, sia attraverso la tecnologia ormai molto matura della “rigassificazione a bordo nave (on-bord)” (LNRGRV), scarico in boa sommersa, trasporto tramite condotta e terminale di ricezione da allocare all’interno del petrolchimico (Punta Cavallo); oppure attraverso la tecnologia, altrettanto matura, del posizionamento fisso ed offshore di una nave ancorata e dedicata alla rigassificazione, con condotta sottomarina e terminale di ricezione.
prof. dott. Francesco Magno
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