Bari, 04/05/2009
Regione, offerta sanitaria universitaria: parola d'ordine razionalizzare
Corsi di laurea in materia sanitaria: la parola d’ordine in Puglia è razionalizzare, senza penalizzare le esigenze delle aree geografiche regionali e senza trascurare il fabbisogno reale del territorio. L’offerta formativa per le professioni sanitarie è stata oggetto nella commissione sanità del Consiglio regionale dell’audizione dei rappresentanti delle università di Bari e di Foggia. Alla presenza dell’assessore Tommaso Fiore sono intervenuti il prorettore dell’ateneo barese Augusto Garuccio, il prof. Giuseppe Carrieri in rappresentanza del rettore Volpe ed i presidi delle facoltà di medicina e chirurgia, Antonio Quaranta ed Emanuele Altomare.
“Il problema ha interessato più volte la commissione e i consiglieri delle zone interessate”, ha fatto presente il presidente Dino Marino. “Sono stati affrontati diversi casi, emersi di volta in volta, con particolare attenzione alle scienze infermieristiche ed alle questioni legate a Brindisi e San Severo. Sentire le università ci aiuterà ad individuare l’indirizzo da seguire e ci sarà utile il contributo dell’assessore Fiore”.
La volontà di Bari è di favorire la produttività e la qualità e della formazione, venendo incontro alle realtà territoriali e rispettando i requisiti standard fissati dalla legge. Con accorpamenti e ridistribuzioni, nel 2007-2008 sono stati portati a 29, dai 49 del 2006-2007, ridistribuiti nei quattro poli del Salento, dell’area ionica, della Murgia barese e dell’area metropolitana-Policlinico, con un incremento degli studenti, cresciuti da 1115 a 1246. “Bari non ha chiuso niente, ha riorganizzato”, ha dichiarato il prof. Quaranta.
La richiesta alla Regione, illustrata dal prorettore Garuccio, è di riattivare il tavolo tecnico paritetico per affrontare la ridistribuzione dei corsi con le due università.
“Foggia non vuole chiudere nulla”: per il prof. Carrieri la situazione è buona, dati alla mano si registra il 70/80 per cento di utilizzazione dei corsi di laurea professionalizzanti. “Siamo piccoli, giovani, ma performanti”, la sintesi del preside Altomare. Tredici i corsi, è stato sospeso solo e provvisoriamente “infermieristica” a San Severo, per affrontare meglio l’integrazione dell’area barlettana nel polo universitario dauno.
Con le domande dei consiglieri Rocco Palese e Giammarco Surico è stato approfondito il segmento formativo delle professioni infermieristiche. Il nodo, hanno sottolineato, riguarda sia gli studenti che il sistema sanitario, la carenza di personale specializzato rischia di penalizzare l’assistenza. Vittorio Potì ha chiesto di dedicare la massima attenzione alla formazione di figure professionali qualificate più rispondenti alle emergenze del territorio ed agli sbocchi occupazionali. Per Giuseppe Romano “i corsi non devono sfornare disoccupati”.
A conclusione dell’audizione, l’assessore Fiore ha fatto il punto degli orientamenti nazionali, espressi nella Conferenza Stato-Regioni, sulla razionalizzazione dell’offerta formativa per evitare dispersioni e sprechi. Sul piano pugliese, la risorsa per razionalizzare è puntare sull’attivazione dei corsi interuniversitari.
COMUNICATO STAMPA GIUNTA REGIONALE PUGLIESE |