Brindisi, 05/09/2004
Rigassificatore: lettera aperta in vista del consiglio del 9/9
Le associazioni ambientaliste ItaliaNostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-Terra Nostra, Unione Provinciale Agricoltori, Fondazione “Dr. Antonio Di Giulio”, LAV, ACLI Brindisi, A.I.C.S., ARCI, Medicina Democratica, Comitato per la tutela dell’ambiente e della salute del cittadino, Comitato spontaneo cittadino “Mo’ Basta!”, hanno indirizzato una lettera aperta al Sindaco, agli assessori ed ai consiglieri comunali in previsione del consiglio monotematico del 9 settembre.
Di seguito il testo integrale della missiva.
Ill.mo Signor Sindaco, Ill.mi Assessori, Capigruppo, Consiglieri,
Brindisi, nel corso degli ultimi decenni, ha subito una devastante involuzione ambientale che ha costretto il Governo a dichiararla “Area a Rischio di Crisi Ambientale”. Ha subìto, conseguentemente, un degrado socioeconomico responsabile della regressione dei livelli occupazionali.
Bisogna riconoscere che l’idea di sviluppo del territorio sino ad oggi perpetrata ha fornito risultati del tutto negativi.
E’ il momento di intraprendere nuovi percorsi, di perseguire un diverso sviluppo economico e che si assegni, innanzitutto, agli enti locali territoriali la possibilità di decidere le linee di sviluppo, in concertazione con le forze associazionistiche, sindacali e di categoria, e di avere la massima condivisione delle soluzioni adottate; così come è improcrastinabile il pianificare nuove attività esclusivamente ecosostenibili, nel contempo ambientalizzando in tempi certi le realtà già presenti.
Vi chiediamo che ci si attivi per uno sviluppo che promuova il terziario, la piccola e media impresa, l’agricoltura e le attività ad essa connesse, che si valorizzi la posizione logistica e strategica del porto perché diventi un terminal crocieristico e uno scalo merci che diano al territorio salentino l’opportunità di sviluppare la sua naturale vocazione al turismo ed alla produzione manifatturiera. Ci si attivi, anche, per uno sviluppo che non lasci morire le iniziative di notevole impulso tecnologico come il Pastis e che non si lascino sfuggire le occasioni che offre un polo aeronautico in forte crescita. Si prevedano forti e risolutive iniziative per costituire una Università.
Vi chiediamo che il primo atto amministrativo di questa assise, convocata per il 9 settembre p.v., sia l’inizio di un reale cambiamento. Il no al rigassificatore comporterebbe una automatica riapertura dell’iter autorizzativo alla realizzazione dell’impianto a punta Capobianco. Ricordiamo che l’autorizzazione deve essere concessa dopo la presentazione del progetto definitivo, ed il progetto presentato è stato respinto dal consiglio superiore dei lavori pubblici perché non definitivo. Pertanto sono da considerare nulle tutte le autorizzazioni concesse.
Vi chiediamo di impegnarVi a rivendicare alla Città di Brindisi le scelte di sviluppo da attuare sul territorio di competenza.
Vi chiediamo a non prevedere la realizzazione di nuovi impianti ad elevato impatto ambientale.
Vi chiediamo di definire tempi certi ed azioni concrete per rendere compatibili con la difesa dell’ambiente, la qualità della vita e lo sviluppo sostenibile del territorio, gli impianti ad elevato impatto ambientale oggi esistenti.
Vi chiediamo di definire strategie di sviluppo che vedano al centro dell’azione la riqualificazione delle attività portuali, il terziario, il turismo, l’agricoltura e qualsiasi attività sostenibile.
Le decisioni sul futuro del nostro territorio devono essere prese a Brindisi. Per garantire i diritti alla salute, al lavoro ed alla sicurezza è necessario che tutte le parti sociali siano coese. Occorre essere uniti nell’interesse comune. Le grandi emergenze di questo territorio non possono prescindere da questa necessità.
Vi chiediamo che si cambi rotta per realizzare una nuova idea di città.
Buon lavoro.
ItaliaNostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-Terra Nostra, Unione Provinciale Agricoltori, Fondazione “Dr. Antonio Di Giulio”, LAV, ACLI Brindisi, A.I.C.S., ARCI, Medicina Democratica, Comitato per la tutela dell’ambiente e della salute del cittadino, Comitato spontaneo cittadino “Mo’ Basta!”
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