Roma, 14/07/2009

Crisi chimica: interrogazione parlamentare sul ruolo dell'Eni

L'onorevole Ludovico Vico (Pd), assieme ad alcuni colleghi parlamentari ha presentato un'interrogazione ai Ministri dell’economia e delle finanze e dello sviluppo economico per sollecitare l'Eni a predisporre adeguati piani industriali per frenare il declino del settore chimico.
Di seguito il testo integrale dell'atto parlamentare:

Premesso che:
l'Eni ha annunciato la sospensione dell'attività del petrolchimico di Porto Torres e non sembra ritenere urgente la presentazione di un piano industriale in grado di affrontare le crisi che toccano tutti i siti della chimica italiana: da Porto Marghera ad Assemini, da Mantova a Priolo, da Brindisi a Ferrara, da Ravenna a Gela;
Eni spa nel 2008 a fronte di un utile ante-tasse di circa 7 miliardi di euro, versa all'erario italiano poco più di 300 milioni di imposte nette, con un'incidenza fiscale inferiore al 5 per cento, mentre crescono le imposte versate all'estero probabilmente per sfruttare quei regimi fiscali più favorevoli:
Si chiede
- Se ritiene legittimo e coerente, con la natura di principale Società Partecipata dallo Stato Italiano, il comportamento della ENI SpA e quali iniziative intende intraprendere per bloccare la rottamazione della chimica italiana e spingere la società a forti investimenti nelle aree di crisi, attivando gli accordi di programma e sollecitando l'Eni a predisporre urgentemente adeguati piani industriali per frenare il declino del settore.

Vico, Lulli, Fadda, Calvisi, Pes, Melis, Marrocu, Parisi, Schirru , Carra Marco, Bratti, Albonetti, Murer