Brindisi, 21/07/2009

Rigassificatore, Associazioni: "pretestuose difese e forza dei fatti"

Replicando ai nostri rilievi sul significato ammissivo dell’oblazione (258.000 euro) richiesta e ottenuta dai dirigenti della British Gas Italia, l’attuale dirigente della Brindisi Lng, ing. Monteleone ha sostanzialmente affermato che la sua società non c’entra nulla con la causa penale e con le scelte personali dei dirigenti dell’epoca. Per fare simili dichiarazioni ci vuole davvero un coraggio che si veste di arroganza e di disprezzo per la verità.
Ci limitiamo perciò a ricordare all’ing. Monteleone i seguenti fatti:
- gli addebiti mossi dalla magistratura ai dirigenti della British Gas Italia e della Brindisi Lng riguardano i comportamenti concernenti attività rivolte a portare avanti il procedimento amministrativo per la autorizzazione alla costruzione dell’impianto;
- per tali comportamenti la procedura amministrativa ha subito devianze riconosciute dalla competente autorità che ha riaperto la procedura medesima rilevando l’omissione della VIA e della consultazione delle popolazioni interessate;
- gli addebiti penali per corruzione ed altri gravi reati mossi dall’autorità giudiziaria ai dirigenti della British Gas Italia e della Brindisi Lng suscitano l’enorme interesse degli organi di informazione e provocano la corale indignazione dei cittadini proprio perché afferiscono non a “scelte personali” degli accusati – come candidamente sostiene il rappresentante della Lng - ma ad atti compiuti dai medesimi in nome e per conto della loro società;
- è vero che la responsabilità penale riguarda solo coloro che hanno commesso i reati ma è altrettanto certo che taluni comportamenti illeciti sotto il profilo penale possono e devono essere dalla competente autorità valutati anche sotto l’aspetto della illegittimità amministrativa con le ovvie conseguenze del caso;
- le considerazioni che precedono trovano solida e insuperabile conferma nel fatto, stranamente sfuggito all’ing. Monteleone, che alla British Gas Italia, società che esprime e controlla la Brindisi Lng, è stato contestato un «illecito amministrativo per non avere adottato modelli di organizzazione idonei a prevenire» alcuni reati commessi «da persone che rivestivano, all’epoca della commissione dei fatti, funzioni di rappresentanza» e di dirigenza traendo dalla loro condotta «un profitto di rilevante entità, consistito nell’ottenimento dell’autorizzazione ministeriale alla realizzazione e all’esercizio di un rigassificatore in Brindisi e nel rilascio da parte della locale Autorità Portuale della concessione demaniale».
Delle nostre puntualizzazioni prenda buona nota l’ing. Monteleone e sappia che le faremo valere in tutte le sedi competenti convinti come siamo che i fatti sono argomenti “testardi” e che il diritto non può essere schiacciato dalle ragioni del profitto.

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO Italia Nostra, Legambiente, WWF, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.