Brindisi, 27/07/2009

Crisi: intervento di Salvatore Viva, Segretario Filcem-Cgil

Da un anno sono Segretario della categoria Filcem CGIL: non avevo dubbi che mi sarebbe toccato un onere gravoso ed un periodo difficile ma non immaginavo di scontrarmi con la desolazione di un territorio dilaniato dalla soppressione della dignità dei lavoratori.
Vi faccio un esempio su tutti: un lavoratore di mezza età che viene nel mio ufficio e si siede col suo animo spaesato, non dice una parola, resta in silenzio con aria attonita aspettando un mio cenno, un mio sospiro ed anche un sorriso.
Questa è la mia lampante sconfitta, non poter dare luce ai suoi occhi ed aprire un nuovo orizzonte nella sua idea di lavoratore e uomo libero allo stesso tempo. E cosi via, con i lavoratori Dow/Evc che aspettano da anni, oramai tanti, di ritornare a vivere e dare con orgoglio una scossa alla propria famiglia che ansima da tempo; e poi tutti i ragazzi muniti anche di diploma e laurea che danno l’ultimatum prima di approdare in altri lidi e fare la fortuna di questi paesi.
Sento un gran vociare, uno sgomitarsi politicamente per chi darà speranze effimere ai lavoratori, un futuro di una città che è invasa dalle Sabbie Mobili, le quali stanno pian piano insinuandosi nei pilastri di società che non esistono più.
Tutto il sistema si sta sgretolando sotto i colpi della globalizzazione; in città aprono solo filiali per prestiti finanziari e la gente comincia ad aver paura.
Tutta l’area industriale è diventata un fantasma dai piedi d’argilla che propone ogni giorno delle novità che destabilizzano il lavoratore e il cittadino qualunque.
La chimica in Italia boccheggia; da noi rappresenta una delle poche fonti di occupazione e speranza di cui il territorio brindisino possa fregiarsi da sempre. L’Eni bussa spesso per carpire le debolezze altrui, la LyondellBasell vive in un limbo perenne aspettando decisioni dall’alto che potrebbero essere deleterie, ed un’infinità di piccole aziende che navigano tra mille difficoltà, non tralasciando quelle che hanno chiuso i battenti tra l’indifferenza generale.
Su questo mi permetto di fare un appello alle Istituzioni locali ed in particolare al Presidente della Provincia, da cui ci aspettiamo un cambiamento di rotta nelle politiche industriali perché dal Governo continuano ad arrivarci segnali negativi per il Sud.
In tutto questo ci si mettono aziende che continuano a calpestare la dignità dei lavoratori ed usare il ricatto occupazionale come merce di scambio. Mi riferisco, in particolare, alla Gianoplastica, sin dal giorno successivo ad un sofferto accordo raggiunto in Prefettura, preceduto da uno sciopero di diversi giorni proclamato per pagamenti arretrati non percepiti dai lavoratori, effettua continuo terrorismo psicologico con svariate contestazioni e minacce di licenziamento e spostamenti unilaterali con violazione di diritti fino a poco tempo fa inviolabili ed inviolati. Su tutto ciò dobbiamo riflettere molto: non si può permettere insediamenti selvaggi o mordi e fuggi che sfruttando la fame atavica di lavoro di questo territorio ci fanno ritrovare con l’ottusità di aziende che non capiscono quanto sia importante l’armonizzazione all’interno di un luogo di lavoro e di un intero contesto sociale.
In questi mesi mi sono affibbiato il nomignolo di Notaio degli ammortizzatori sociali: ogni giorno ci si trova ai tavoli dovuti per firmare casse integrazioni, mobilità,ammortizzatori in deroga e non poter ribellarsi a questa idea flebile che sta portando la società ad una lotta di sopravvivenza fino a ritrovarsi come quell’uomo che menzionavo all’inizio del mio discorso. Spesso qualcuno si aspetta da un dirigente sindacale un comunicato politico o di allarme occupazionale, ma io di solito ho il vizio di immedesimarmi nel lavoratore perché ho lavorato nel Petrolchimico per 16 anni, e da cittadino ed uomo vivo sulla mia pelle tutte le incertezze di un futuro nebuloso ed ambiguo. La speranza è che queste Sabbie mobili si possano sciogliere in fretta e svanire per ridare speranza all’uomo brindisino stanco di essere l’esperimento del fallimento umano della libertà individuale.

Salvatore Viva
Segretario prov.le Filcem CGIL Brindisi