Brindisi, 13/09/2004
Incendio Alfa Edile: la Procura vuol vederci chiaro
La procura della Repubblica presso il Tribunale ha disposto il sequestro della documentazione relativa ai
rifiuti speciali bruciati lo scorso 6 agosto nell'incendio che ha investito l'Alfa Edile, nella zona industriale di Brindisi.
Ad effettuare il sequestro gli agenti del corpo forestale dello Stato e della polizia di Brindisi.
A quanto si e' appreso, gli investigatori hanno accertato alcune irregolarità nella gestione dei rifiuti, con particolare riguardo alla loro movimentazione.
Come si ricorderà le fiamme si propagarono nella notte fra il 6 ed il 7 agosto presso il deposito dell'azienda specializzata nel riciclaggio di materiale plastico proveniente dalla raccolta differenziata.
Solo dopo 3 giorni i Vigili del Fuoco riuscirono a domare completamente l'incendio anche con l'ausilio di elicotteri specializzati.
Il materiale plastico bruciato sprigionò una nuvola ben visibile in tutti i quartieri di Brindisi che portò con sè un forte olezzo di plastica bruciata che mal si conciliava con la versione ufficiale offerta (la nube avrebbe prodotto vapore acqueo a causa del liquido gettato sui resti incandescenti).
I tecnici dell'Arpa, in un primo tempo, esclusero ricadute sull'ambiente e sulla popolazione motivandole, oltre che con le prime rilevazioni, anche con il fatto che la nube non aveva investito la città.
L'incendio ebbe un forte impatto sull'opinione pubblica: in tanti si chiesero quali e quanti rischi la città di Brindisi corra ogni giorno a causa della presenza di stabilimenti di potenziale elevato impatto ambientale.
Su Brundisium.net è presente un video girato in quella occasione
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