Brindisi, 27/08/2009

Uilcem rilancia l'osservatorio sulla chimica

Come ogni anno, alla fine della stagione estiva, sulla carta stampata leggiamo dichiarazioni di personaggi che richiamano situazioni allarmanti e catastrofiche in riferimento alla salute pubblica complessiva determinata, secondo il loro giudizio, da un sistema industriale dipinto come il padre di tutti i mali del territorio di Brindisi.
Continua così quell'ostracismo esasperato verso ogni tipo di investimento industriale senza avere adeguate alternative e si riprende, attraverso associazioni varie dall’esterno non potendolo più fare dalle sedi istituzionali perché un elettorato giudizioso li ha bocciati sonoramente dall’Europa alla Provincia, passando dal Parlamento Italiano, la battaglia contro il vecchio Petrolchimico che di vecchio forse qualcuno non lo sa non ha più né gli impianti, né i lavoratori.
La Uilcem, in uno con la Uil, ha sempre creduto e sostenuto sull’importanza di quello stabilimento che se potenziato opportunamente sarebbe in grado di fornire risposte concrete per il rilancio dei livelli occupazionali e della nostra economia, nel rispetto della salute dei cittadini e dell'ambiente.
Abbiamo sempre cercato in maniera costruttiva di spiegarne le ragioni, fuggendo da sterili polemiche che non aiutano nessuno, né tanto meno le nostre famiglie, sprofondate in una situazione di estremo disagio, di sofferenza e di povertà.
Da qui gli inviti rivolti per anni nei vari Convegni e nei documenti alle Istituzioni tutte ma, per la verità, dai primi passi delle nuove Amministrazioni non si colgono ancora segnali di netta distanza dal passato.
Per questo è necessario un maggior impegno per sostenere e sfruttare al meglio l’Osservatorio Provinciale della Chimica dove qualcosa sembra muoversi, anche se negativamente.
Ed ancora i continui richiami sull’importanza della Prevenzione dei rischi per la salute, con le pressanti richieste della riattivazione del Centro di Medicina del Lavoro presso l’Ospedale Perrino di Brindisi, un Centro già presente negli anni passati e poi come al solito scomparso per scelte politiche e non certo sindacali che non hanno tutelato la collettività brindisina.
La Sanità pubblica, in questo caso, non ha fatto una bella figura.
E’ sempre difficile affrontare un tema non solo scottante, ma soprattutto doloroso, come quello delle morti bianche o delle morti sospette per effetto del CVM.
Ma della giustizia non ci si può fidare, come al solito, a fasi alterne e a convenienza.
Noi che nutriamo rispetto non solo per quelle vittime, ma anche per quei giudici che si stanno interessando della vicenda e per certi versi dopo tanti anni di dibattimento, di relazioni, di studi, hanno emesso già delle sentenze, evitiamo di scendere nelle polemiche strumentali.
Ritornando al ruolo di Prevenzione del Centro di Medicina del Lavoro, sollecitiamo per il prossimo futuro, un impegno maggiore da parte di tutti, Istituzioni pubbliche e privati, a partire da chi riveste incarichi di un certo rilievo, come il dott. Portaluri, nel settore della Sanità. Tutto ciò, con l'impegno della Uil e della Uilcem, che su questa materia non è mai venuto meno, porterebbe i Responsabili delle AUSL ad analizzare più attentamente la necessità della richiesta portandola a realizzazione.
Solo così si potrebbero affrontare in maniera preventiva e sistematica i relativi problemi per avere una conoscenza dettagliata della situazione e attivare in tempo gli opportuni accorgimenti.
Le indagini epidemiologiche sono atti importanti che sicuramente garantiscono e prevengono le problematiche della salute.
Riprendiamo quindi a lavorare tutti insieme.
I problemi sul tappeto sono tanti, ma soltanto con una appassionante e unitaria voglia di riscatto, possiamo sperare di salvaguardare il futuro oggi nostro, domani delle nuove generazioni.

COMUNICATO STAMPA UIL