Roma, 26/09/2009
Polizia: incontro con Maroni deludente, pronta la mobilitazione generale
I sindacati di polizia hanno incontrato il Ministro dell’Interno Roberto Maroni.
Il confronto avviene in un momento di particolare importanza per gli operatori della Polizia
di Stato.
Da un lato la mancanza di ogni riscontro sul fronte degli impegni che il Governo ha più
volte assunto verso la categoria degli operatori di Polizia ha causato difatti un clima di disillusione e
di malessere; dall’altro il silenzio assordante su alcune riforme di assoluta necessità, quali quella
relativa al riordino delle carriere e al coordinamento reale tra le Forze di Polizia, depone per
l’inerzia dell’Esecutivo anche sul fronte, altrettanto importante, delle innovazioni legislative.
Il Ministro dell’Interno alla presenza, tra gli altri del Capo della Polizia, ha obiettivamente
confermato l’esistenza di alcune difficoltà di gestione dovute in prevalenza alle ristrettezze
finanziarie collegate all’attuale negativa congiuntura economica.
Ciò nonostante il Ministro ha voluto insistere nell’affermazione che tutto quello che si
poteva fare per i poliziotti è stato fatto.
C’è grande attesa, da parte dei vertici del Dicastero, per quanto riguarda i futuri introiti del
cosiddetto “scudo fiscale” e quelli derivanti dal sequestro o dalla confisca dei beni appartenenti alla
criminalità organizzata.
Fonti di gettito comunque caratterizzate, a giudizio unanime dei sindacati di polizia, dalla
più completa incertezza: si tratta più che altro di preventivi auspicati e non di somme attualmente
disponibili.
Mentre purtroppo sta di fatto che nessun incremento è ipotizzabile considerando le risorse
attualmente disponibili.
I sindacati hanno tracciato con estrema franchezza un quadro desolante dell’apparato
sicurezza: vuoti in organico sempre più importanti e tali da mettere a repentaglio la qualità del
servizio, difficoltà di ripristino collegate anche all’impossibilità, per l’Amministrazione, di
assumere direttamente con concorso per far fronte alle carenze di organico.
I dati forniti dal fronte sindacale appaiono emblematici: in tutta Italia, soltanto tredici agenti
di polizia hanno oggi meno di vent’anni di età, e sono appena ottomila ad averne meno di trenta.
La polizia invecchia e all’orizzonte non appare quindi nessun rimedio, né nessuna volontà di
trovarlo.
Ancora più duri sono stati i sindacati sull’argomento degli incrementi contrattuali: tutti
hanno definito inaccettabile quello che si prevede sarà l’aumento sulla base della mera proiezione
dei contenuti della legge finanziaria 2010.
Si parla di 40 euro lordi come media pro-capite per l’agente, di 65 per il direttivo.
E hanno pertanto chiesto al Ministro di attivarsi per reperire ulteriori fondi.
Il Ministro dell’Interno ha dichiarato il suo impegno su questo specifico punto.
Altrettanto pressante la richiesta di un riordino delle carriere, per il quale già esistono fondi
accantonati, riordino che, è stato ricordato, corrisponde più all’esigenza dei cittadini che dei
poliziotti.
E’ interesse indiscutibile del Paese, secondo i sindacati di polizia, avere una polizia
moderna, efficiente e ben organizzata, mentre lo schema organizzativo attuale penalizza e
comprime le professionalità esistenti, inibendo ogni aspettativa di carriera e quindi ogni
motivazione al miglioramento.
Il Ministro ha ancora una volta dato atto del valore, dello spirito di sacrificio e dell’alta
professionalità dimostrata ogni giorno dalle donne e dagli uomini della Polizia di Stato; ma i
sindacati hanno dovuto replicare che solo con il riconoscimento definitivo della specificità
professionale si può dare serio riscontro ad un reale intento elogiativo.
I sindacati hanno espresso la volontà di intraprendere una forte azione di protesta, non
escludendo una manifestazione generale congiunta da tenersi entro ottobre davanti ai Ministeri ai
quali, in questo momento competono il potere e la responsabilità di decidere la politica economica
del Paese e soprattutto le sue priorità.
Per i sindacati di polizia la sicurezza è una priorità assoluta: se il governo, o qualche
ministro, ritengono invece che la sicurezza sia un costo e non un investimento, che così non è, è
giusto che i cittadini siano informati.
COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO SINDACATI DI POLIZIA |