Brindisi, 26/09/2009

Cobas sulle vertenze Innovambiente e Ecotecnica

Il Sindacato Cobas del Lavoro Privato ha inviato via fax questa mattina una lettera ad Innovambiente e per conoscenza al Prefetto di Brindisi ed al Sindaco di Brindisi di cui riportiamo il contenuto:

Spettabile società Innovambiente,
il Sindacato Cobas del Lavoro Privato, per nome e per conto dei propri iscritti, dopo aver preso visione della lettera con cui comunicate ai dipendenti il taglio unilaterale di “..accordo sindacale 85-86 e incremento alla produttività.” Vi chiede la immediata revoca di tale decisione, perché profondamente illegittima .
L’azienda sa benissimo che la giurisprudenza parla chiaro in merito a tali scelte.
Questa decisione assume più il sapore della provocazione che altro,visto i risultati che sta producendo in città.
In caso non prendiate provvedimenti Vi invieremo attraverso i nostri legali una diffida dal perseverare in tale atteggiamento.
Comunque alla consegna della prima busta paga in cui i tagli preannunciati saranno realizzati opereremo una denuncia penale nei vostri confronti per estorsione.
Distinti saluti.

Dopo aver scritto questa lettera il Sindacato Cobas continua a domandarsi perché Innovambiente ha realizzato questa pura provocazione?
La risposta secondo noi è il tentativo da parte di Innovambiente di usare la confusione prodotta dal taglio delle indennità ai lavoratori allo scopo di rinviare per quanto più è possibile l’inizio dell’appalto dei 10 anni, di cui ha firmato il contratto con l’ATO BR/1 nel Marzo scorso.
Questa ipotesi comincia a prendere sempre più consistenza con il passare delle ore.

Ricordiamo inoltre che il 30 Settembre è il termine ultimo per gli 81 lavoratori della Ecotecnica, impegnati nella raccolta differenziata , in seguito alla decisione del proprietario di sospendere il subappalto ricevuto da Innovambiente.
Nella giornata di Venerdì 25 Settembre non è nata alcuna novità per i lavoratori di Ecotecnica.
I giorni a disposizione diventano sempre meno.

Per il Cobas del Lavoro Privato Roberto Aprile