Brindisi, 03/10/2009

Rigassificatore, Associazioni: "processo rapido e giustizia amministrativa"

Apprendiamo dalla stampa che il processo penale per le corruzioni ed abusi nella vicenda del rigassificatore, giunto finalmente alla fase dibattimentale, rischia di infrangersi sul muro delle prescrizioni senza quindi prevenire a pronunce definitive sulle responsabilità di esponenti della società interessata e di amministratori locali.
Lunghi anni, quindi, di indagini, di perquisizioni, di sequestri, di interrogatori e di altri atti processuali finirebbero per non sfociare in alcun esito di giustizia. Sarebbe insomma l’ennesimo scandalo in un Paese nel quale chi può disporre di larghi mezzi finisce per cavarsela senza che sia fatta piena e definitiva luce sul suo operato.

La vicenda del rigassificatore ha pesato e pesa come un macigno sul destino di Brindisi sicché non ci resta che confidare nell’avvedutezza e nella solerzia di una Magistratura che ha dato ampia prova della sua professionalità e che certo farà il possibile per impedire inutili appesantimenti del processo, rinvii ingiustificati ed ogni operazione destinata oggettivamente a ritardare le conclusioni giudiziarie.

Sappiamo bene che le responsabilità penali sono tali solo a seguito di sentenza definitiva di condanna ma è di tutta evidenza che gli sviluppi dell’inchiesta mettono già in rilievo fatti che per la loro oggettività e per la loro pacificità dimostrano come il provvedimento autorizzativo sia stato emesso sulla base di presupposti gravemente inficiati da una mole di comportamenti illeciti.

Così come ribadiamo che il procedimento di via postuma, il quale non potrà che concludersi nel senso da noi atteso salvo che non intervengano i “misteri” della politica, risulta praticamente superfluo: opinione questa ribadita dal Sindaco di Brindisi nel Consiglio comunale del 31 agosto 2009.
Siamo, infatti, di fronte ad una assoluta incompatibilità ambientale che non può certo sfuggire alla Commissione VIA dal momento che è persino agevolmente riscontrabile con una semplice ispezione dei luoghi e con una valutazione guidata dal principio di diritto per il quale i fatti notori e di comune esperienza non richiedono ulteriori conferme.
Ne discende che per questi motivi, e per gli altri indicati nelle nostre ultime controdeduzioni inviate alla Commissione VIA, continuiamo a chiedere l’annullamento del provvedimento autorizzativo.

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO
Italia Nostra, Legambiente, WWF, Forum ambiente salute e sviluppo, AICS, ARCI, Medicina Democratica, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.