Brindisi, 07/10/2009
Indagine su Enel: la nota delle Associazioni ambientaliste
Ancora una volta la magistratura deve intervenire su una vicenda che – oggi – vede protagonista l’Enel. Al di la dei risvolti penali che, se esistono, interessano solo i personaggi oggi destinatari di un avviso di garanzia, è la società che viene chiamata a rispondere di un danneggiamento del territorio fino a ieri negato, ma i cui effetti erano ben visibili.
Da tempo le associazioni ambientaliste hanno denunciato i danni connessi all’uso del carbone, uso che negli ultimi anni ha visto una crescita spropositata, e che ha prodotto gli effetti denunciati dagli agricoltori. Il fatto che siano state danneggiate le coltivazioni non esclude che sia stato danneggiato anche il terreno, e ciò implica uno stato di inquinamento ambientale, di cui l’Enel dovrà essere chiamata a rispondere.
Speriamo ora che finiscano una buona volta i concerti, i giochi, le gare sportive e i bei disegni nella centrale Brindisi Sud, e la si consideri per quello che realmente è: un impianto che emette la maggior quantità di gas climalterante del paese, che produce un’enorme quantità di scorie solide (gessi) inviate ad inquinare colpevolmente altre zone del meridione d’Italia, e che provoca danni alla salute inquinando anche le coltivazioni.
Chiediamo ai Consigli comunale e Provinciale di prendere una posizione chiara e ferma in difesa dei cittadini, e che tale posizione venga riportata nelle convenzioni che dovranno essere stipulate con le società produttrici di energia elettrica, e che dovranno avere come punto irrinunciabile la tutela della salute e degli interessi primari della popolazione.
Da parte nostra, nel ribadire l’esigenza inderogabile di una consistente riduzione dell’uso del carbone, continueremo a vigilare sugli sviluppi della situazione e non mancheremo di dare il nostro appoggio a quanti, Istituzioni, associazioni o movimenti, vorranno far sentire la loro presenza e la loro voce in difesa di un territorio fin troppo sacrificato agli interessi altrui.
COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO:
Legambiente, WWF, Italia Nostra, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina democratica,
Fondazione “Dott. Di Giulio”, Comitato cittadino “Porta d’Oriente”, AICS, Comitato cittadino “mò basta”
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