Brindisi, 09/10/2009
Albano (PD): "perchè la sovrattassa di un euro sulla Tarsu?"
Il recupero spese addebitato dal concessionario dei tributi locali ai cittadini che pagano la tassa sui rifiuti è al centro di una interrogazione presentata dal Consigliere Comunale Albano al Sindaco di Brindisi Domenico Mennitti e per conoscenza al Presidente del Consiglio, Gianpiero Pennetta.
Di seguito il testo integrale dell'interrogazione:
E’ legittimo l’ultimo balzello che viene addebitato ai contribuenti brindisini ?
Il “regalo“, come è stato definito da molti nostri concittadini che mi hanno interpellato, proviene dal concessionario dei tributi locali, che diversamente da quanto avveniva in passato e da quanto dispone il contratto di convenzione, ha pensato di addebitare ad ogni contribuente, in aggiunta alla normale tassa sui rifiuti, la sovrattassa di 1 euro “per recupero spese”.
Una piccola somma che moltiplicata, mi dicono per oltre 30 mila contribuenti tarsu, diventa piuttosto consistente. A conti fatti si tratta di qualche decina di migliaia di euro.
Il motivo dell’aggiuntivo, come si conviene sempre in questi casi, è stampato, in caratteri più piccoli, nella parte bassa della seconda pagina dell’avviso di pagamento.
Affabilmente si afferma, non solo che esso costituisce semplice ristoro delle spese vive di formazione e invio sostenute dal concessionario, ma perfino che il mancato utilizzo del servizio e corresponsione delle spese non costituisce alcuna pregiudiziale.
Una spiegazione alquanto ermetica perché non si capisce come può fare a meno del servizio il contribuente, che cosa si può non utilizzare e come e se ne possa liberare concretamente, considerato che il balzello è stato spalmato nei bollettini postali di versamento della tassa. Si devono compilare altri bollettini e perché?
Una novità perché in precedenza non veniva addebitato alcunché, anzi correttamente si informava a chiare lettere il contribuente che, solo nel caso di mancato versamento nei termini, la concessionaria avrebbe proceduto alla notifica dell’avviso, con l’aggravio delle relative spese.
Eppure la convenzione non è mai cambiata e dalla semplice lettura della stessa si deduce facilmente che non c’è traccia di alcun “ ristoro “in quanto ogni attività, compresa la spedizione dell’avviso bonario è compresa nell’aggio attribuito dal comune al concessionario.
“Gli aggi, viene infatti precisato, si intendono comprensivi di tutti i costi a carico del concessionario”.
Un euro, Sig. Sindaco, potrebbe sembrare, considerata singolarmente, una somma esigua, ma, mi creda, non risulta tale per tanti nostri concittadini anziani pensionati, che si sottopongono a lunghe code agli sportelli di via Dalmazia, per evitare l’analogo esborso nel caso di versamento su conto corrente postale.
Si può fare finta di niente o la Politica, come ritengo, dovrebbe attivarsi per difendere i diritti dei cittadini da eventuali eccessi, ma anche intensificare e migliorare i controlli in un settore, che in passato ha mostrato un qualche deficit di attenzione?
Le sarei grato non solo della risposta, ma meglio di una ricognizione dello stato delle cose e della legittimità del comportamento del concessionario, verificando se questa novità è circoscritta alla sola tarsu e per il solo 2009 o è stata estesa negli altri anni e ad altri settori.
COMUNICATO STAMPA VINCENZO ALBANO - CONSIGLIERE COMUNALE DEL PARTITO DEMOCRATICO
|