Ceglie M.ca, 16/10/2009

Piano casa: insorge l'opposizione

Il sindaco di Ceglie Messapica ha negato ai gruppi di opposizione l’uso dell'atrio comunale per un incontro-dibattito con la cittadinanza sul Piano Casa, dimostrando così di voler tappare la bocca alla minoranza e nascondere le bugie su un provvedimento che, se applicato senza alcuna modifica, non consentirà a nessun cegliese di utilizzare i benefici previsti dalla legge.
Piuttosto che inventarsi riferimenti inesistenti a Regolamenti che impedirebbero ai partiti l’uso dell’atrio comunale, bene farebbe il sindaco e la sua maggioranza magica a spiegare ai cittadini perché vogliono uccidere il piano casa e l’edilizia locale.
C’è soltanto da rimanere sconcertati per il mero furore ideologico con cui il Sindaco ed il suo Consigliere regionale Pietro Mita vogliono affossare e depotenziare un provvedimento che il Governo Berlusconi ha voluto per rilanciare l’economia e il comparto della piccola edilizia.
Sul Piano Casa la città non ha bisogno di delibere di facciata o della libera interpretazione dell’Ufficio Tecnico ma della opportunità che TUTTI i cittadini possano usufruire degli ampliamenti previsti dalla legge.
Invece di arrogarsi meriti inesistenti circa il miglioramento della legge regionale n. 14 del 3.8.2009, perché il Consigliere regionale Mita, da ormai cinque anni Presidente della Commissione Ecologia, Urbanistica, Edilizia Residenziale, Lavori Pubblici, etc., non ha sollecitato la modifica del famigerato PUTT/p, che di fatto impedisce qualsiasi tipo di intervento sulla quasi totalità del territorio comunale cegliese?
Una città economicamente in ginocchio e politicamente allo sbando, con una giunta, sempre la stessa, che si accende e si spegne come una lampadina, non ha bisogno di prestigiatori e del gioco delle tre carte. I cittadini sono stanchi e non vedono l’ora di fare tabula rasa.

COMUNICATO STAMPA PDL - CEGLIE MESSAPICA