Brindisi, 20/10/2009

Albano (PD) sulle barriere architettoniche

Il problema della eliminazione delle barriere architettoniche ritorna spesso nelle cronache dei giornali e delle televisioni giornalistiche. Tutti in questa città concordano nel ritenerlo un impegno di civiltà e di libertà.
Poi, nel tempo, ti accorgi che quella disponibilità si svilisce e si risolve nella insopportabile retorica di chi esaurisce le proprie energie nei proclami, senza giungere mai a risultati concreti.
Basta dare uno sguardo in giro per rendersi conto della situazione esistente in città, nonostante le tante dichiarazioni e gli obblighi derivanti dalla legge.
Troppi gli uffici e i luoghi con ostacoli che li rendono inaccessibili a quanti hanno problemi di deambulazione anche temporanea, tanti i percorsi pedonali resi impraticabili o difficoltosi da marciapiedi spesso molto stretti o privi di adeguati scivoli, ma anche tanta superficialità e cinismo di un sempre più elevato numero di cittadini che, in modo sconsiderato, parcheggiano le proprie automobili o moto sui marciapiedi o in corrispondenza degli scivoli.
A tutto questo si deve aggiungere talvolta, la insufficienza di controlli adeguati, ma principalmente la mancanza di una reale sensibilità al problema, la latitanza di una reale cultura della disponibilità e della considerazione per il prossimo in difficoltà.
Ben venga allora l’impegno di questi giorni dell’assessore ai servizi sociali riportato sui giornali locali.
Non ho motivo alcuno di dubitare delle sue reali intenzioni e della sua determinazione. Ben vengano le verifiche nel territorio, anche se l’esperienza di questi anni mi ha reso scettico rispetto alle promesse, perché troppo spesso passare dalle parole ai fatti è risultato un esercizio troppo doloroso per l’amministrazione comunale di questa città.
Nondimeno, per rendere credibile quell’impegno, ma anche in considerazione della particolare rilevanza della sua funzione pubblica, ritengo che sia necessario partire dal palazzo di città, eliminando quelle situazioni che ne impediscono la completa fruibilità e lo rendono per alcune parti inaccessibile a coloro che hanno difficoltà di deambulazione o alle mamme con il carrozzino dei bambini.
Mi riferisco, come è stato inutilmente rilevato da tempo, agli uffici dell’assessorato ai lavori pubblici e della pubblica di istruzione, sport e assistenza all’infanzia e organizzazione scolastica, che precludono a molti il diritto di partecipare e vivere appieno la propria comunità.
Si parta dal comune. Si stabilisca quella priorità, da risolvere in tempi brevi e non alle calende greche. Solo così ritengo si darebbe significato e spessore a quell’impegno. Altrimenti, come spesso si dice, parliamo di aria fritta.

Vincenzo Albano
Consigliere Comunale Partito Democratico