Brindisi, 14/11/2009
Giurgola: "Peritas disattende gli impegni"
Riceviamo e pubblichiamo integralmente una lettera aperta dell'imprenditore Pasquale Giurgola.
Io sottoscritto Giurgola Pasquale nella veste di Amministratore della B.I.S. srl, con sede in Brindisi, socio mandante dell’Associazione Temporanea di Impresa costituita con la Enerambiente S.p.A. con sede in Venezia, mi vedo costretto ad intervenire a seguito degli articoli di stampa apparsi il 12 c.m. sui quotidiani locali con i quali la Soc. Peritas S.r.l. del sig. Ferrero Cafaro ha enfatizzato una sua futura realizzazione imprenditoriale relativa alla costruzione di un impianto di trattamento delle acque di sentina delle navi, con estrazione del combustibile e produzione di acqua demineralizzata, contemporaneamente promettendo la futura assunzione di 10 lavoratori ex Dow. Tutto quanto innanzi all’evidente fine di accedere nuovamente ai finanziamenti previsti dalla legge 181/89 e 513/93, così come già fatto in precedenza quando lo stesso soggetto ha usufruito di tali finanziamenti per la realizzazione dell’impianto di diluizione dell’ammoniaca, con l’impegno, in larghissima parte disatteso, di assumere ben 14 lavoratori ex DOW (solamente due o tre lavoratori ex DOW furono assorbiti), come dichiarato nelle relazioni allegate alla richiesta di finanziamento e come riportato negli articoli dei periodici Periferia e Idea Città del mese di marzo 2007. La stessa società con una lettera indirizzata ai sigg. Prefetto, Sindaco, Presidente della Provincia, Presidente dell’Autorità Portuale, Comandante Capitaneria, lascia quasi credere che sia stato addirittura il sig. Prefetto, in persona, a sollecitare alla Peritas srl tale iniziativa, per poter risolvere l’annoso problema degli ex lavoratori Dow.
Voglio pertanto chiarire, perché ancora una volta non sia illusa gente che ha realmente bisogno di un posto di lavoro per poter soddisfare le esigenze delle proprie famiglie, che gran parte di quanto dichiarato dalla società Peritas S.r.l. non risponde a verità per i seguenti motivi:
1) il ritiro delle acque di sentina dalle navi è già stato affidato dall’Autorità Portuale a seguito di regolare bando pubblico sino all’aprile 2013, all’A.T.I. da me rappresentata di cui sopra.
2) La nostra A.T.I., lavorando in silenzio e senza richiedere contributo alcuno sta già realizzando detto impianto con una spesa nettamente inferiore a quella dichiarata ed ottenuta sotto forma di finanziamento (ben €.2.608.000,00 di contributo su un totale di €.3.300.000,00 di spesa prevista) dalla Peritas e con una utilizzazione massima di impiego di 2 unità che dovranno provvedere anche al ritiro sottobordo del prodotto.
3) Le quantità di prodotto dopo 6 mesi di avvio dell’attività sono state pari ad appena 100 mc. che non sono andate in discarica come dichiarato da Peritas, per cui assurdo è parlare di 360 mc. giornalieri che la stessa intende trattare.
4) Desta stupore la circostanza che il Ministero competente non abbia, o non abbia ancora, verificato la veridicità delle dichiarazioni presentate in sede di formulazione delle domande di finanziamento che riguarda utilizzo di denaro pubblico.
Pertanto alla luce di quanto innanzi l’auspicio è che le Autorità preposte e le organizzazioni sindacali non si lascino incantare ancora una volta dai soliti imbonitori e venditori di fumo, ma perseguendo realmente il bene della nostra popolazione vengano effettuati con scrupolo i dovuti accertamenti e controlli su quanto dichiarato ed attuato da chi ha chiesto e, per sua stessa dichiarazione, ottenuto contributi statali facendo leva sulla disperazione e sulla fame di lavoro della gente del nostro territorio, specie quando già nel recente passato non ha tenuto fede agli impegni presi nei confronti proprio dei lavoratori ex DOW.
La speranza è anche che si desti finalmente la coscienza civica dei brindisi onesti, che sono la stragrande maggioranza, e che tutti quanti comincino una buona volta, senza soggiacere agli più svariati ricatti occupazionali, a denunciare gli abusi di cui siano a conoscenza se si vuole davvero che i nostri figli ed i figli dei nostri figli possano continuare a vivere in questa nostra terra.
Pasquale Giurgola |