Brindisi, 08/12/2009

Convenzioni, Valentino (D&R): "quello che conta è la salute della gente"

Si apprende dalla stampa che le istituzioni locali (Comune, Provincia e Regione) si sono incontrate a Bari per concordare sulla inaccettabilità della soglia di riduzione del 5% in merito all’utilizzo del carbone nella centrale Federico II°. L’obiettivo cui puntano i nostri governanti è quello di raggiungere una soglia minima di riduzione del 15%.
L'associazione “Brindisi Democratica” ed il gruppo consiliare “Democratici e Repubblicani” intendono ribadire e riproporre la posizione espressa qualche giorno addietro.
A nostro giudizio quello che conta non sono i numeri ma la salute della gente.
La percentuale di carbone da utilizzare non può essere espressa in termini di mera percentuale (- 5% oppure -10%) ma solo in termini di “dose tossica per la salute”.
La soluzione definitiva della diatriba sui quantitativi di carbone da bruciare passa a nostro avviso proprio per quest'ultimo elemento (la dose tossica appunto) ed è evidente di conseguenza il ruolo fondamentale che deve avere la “rete delle centraline di monitoraggio”.
Premesso che queste devono a nostro giudizio essere monitorate da terzi (e non da ENEL o dal Comune) potrà essere tollerato un consumo di carbone che, in base a quanto rilevato dalle centraline, non rappresenti con i suoi prodotti di combustione un danno per la salute.
Se ciò dovesse accadere il Sindaco ha tra le sue competenze quella di emettere “ordinanze contingibili ed urgenti in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale”. Detta in termini semplici è tra i poteri del sindaco emanare ordinanze di riduzione o di blocco delle attività delle centrali fino al rientro dei “tossici ambientali” nei limiti di tolleranza. Non solo è in suo potere ma rientra nei su obblighi. Molti di voi avranno appreso dalla stampa nazionale degli avvisi di garanzia ricevuti dal sindaco di Milano Letizia Moratti (e dal governatore della Lombardia Formigoni) per non aver bloccato il traffico urbano della metropoli lombarda a seguito del superamento della soglia delle polveri sottili (PM 10 responsabile secondo l’O.M.S. dello 0,5% delle morti nei centri industrali) di 50 ncg/metro3 (ritenuta “soglia d’allarme per la salute” quando la “soglia massima tollerabile” è di 35 mcg/m3).
Pertanto se l'ENEL, di fronte alla minaccia di una sia pur momentanea riduzione o sospensione della sua attività, se vorrà continuare ad utilizzare volumi elevati di carbone sarà quanto meno costretta ad impiegare a Brindisi partite di migliore qualità e “meno inquinanti”, installare filtri di ultima generazione, provvedere alla copertura del carbonile, accantonare definitivamente l’idea dell’utilizzo del CRD (=combustibile da rifiuti che come e più del carbone è suscettibile di liberare nell'ambiente sostanze tossiche e cancerogene) fino alla riconversione di uno o due gruppi a metano.
L’invito che facciamo ai nostri governanti è quello di rendere chiaro all’ENEL che di fronte ad un atteggiamento “rigido” sui volumi di carbone da consumare si risponderà con la rigida applicazione della Legge in materia di tossici ambientali. Siamo certi che trattando su queste basi le nostre istituzioni avranno orecchie più attente ed otterranno risultati migliori per la collettività che rappresentano.

Dott. Salvatore Valentino
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE POLITICO-CULTURALE “Brindisi Democratica”
(Capogruppo al Comune di Brindisi di “Democratici e Repubblicani”)