Brindisi, 09/12/2009

Enel chiede i danni a Greenpeace

''Enel, come altri grandi operatori europei, ha deciso di chiedere il rimborso dei danni subiti dalle 'invasioni' di Greenpeace che ritiene ingiuste nel merito e nel metodo: non a caso sono state accolte con forti proteste da parte dei lavoratori delle centrali''.
Cosi' fonti del gruppo elettrico contrireplicano all'associazione ambientalista, ricordando che ''le contestazioni di Greenpeace hanno proprio sbagliato indirizzo: Enel, dal 2000 a oggi, investendo miliardi di euro, ha ridotto le emissioni di CO2 delle proprie centrali del 35%, mentre le emissioni complessive dell'Italia crescevano del 3%.
Inoltre, solo il 31% delle emissioni di CO2 italiane sono attribuibili al settore termoelettrico e di queste solo un terzo alle centrali di Enel.
Va, infine, sottolineato - concludono le fonti - che in Italia, pur in assenza della fonte nucleare, solo il 13% dell'energia elettrica e' prodotta con il carbone contro il 45% della Germania e il 27% della media europea