Brindisi, 20/12/2009

Rigassificatore, Associazioni: "occorre reagire ad una sciagurata ingiustizia"

E’ avvenuto un fatto gravissimo: l’evidenza è stata negata, il buonsenso è stato mortificato, la giustizia è stata calpestata, i diritti dei cittadini sono stati cancellati.
Dopo mesi di tattici temporeggiamenti, la Commissione Ministeriale per la Valutazione d’Impatto Ambientale, la cui composizione era stata ritenuta scorretta ed illegittima da una accurata sentenza del TAR del Lazio poi inspiegabilmente capovolta dal Consiglio di Stato, ha dato parere favorevole alla costruzione del rigassificatore nel porto di Brindisi ed a ridosso del centro abitato, aprendo così le porte ad una situazione estremamente pericolosa per la vita e per l’incolumità delle nostre popolazioni e tentando d’infliggere un colpo mortale alle politiche delle amministrazioni locali rivolte a promuovere nuovo sviluppo e nuova occupazione.
La decisione della Commissione VIA sconcerta soprattutto perché, tra l’atro, non ha neanche tenuto conto del mancato adempimento da parte della Brindisi Lng alla richiesta di integrazioni, facendo specifico riferimento alla ineludibile richiesta fatta in termini perentori, dalla stessa Commissione VIA, sull’aggiornamento del Nulla Osta di Fattibilità.

La LNG ora attende un decreto ministeriale che chiuda definitivamente in suo favore la vicenda. Le competenti autorità di governo possono impedire che questa drammatica evenienza si verifichi ma i comportamenti finora tenuti fanno ritenere che il decreto sarà firmato e che la folle operazione sarà portata a termine.
Ci conforta tuttavia il fatto che la vicenda del rigassificatore, contrassegnata da documentati abusi e da ammesse corruzioni, è tuttora all’esame della giustizia ordinaria la quale continua a mantenere sotto sequestro le cose ed i luoghi sui quali si sarebbe estrinsecata l’attività criminosa.
Un’attività che, in attesa dell’esito del processo, non sarà certo autorizzata a portare gli eventuali reati a conseguenze ulteriori anche perché l’esito definitivo del processo, se concluso con sentenza di condanna, non potrà non avere conseguenze dirette e non aggirabili sulla procedura amministrativa.
Abbiamo comunque piena ed incondizionata fiducia nell’autonomia e nell’indipendenza dell’autorità giudiziaria.

La LNG deve allora fare i conti sia con la permanenza del sequestro e sia con la vibrata protesta delle istituzioni locali e - ci auguriamo - di tutte le forze politiche dalle quali ci attendiamo chiare e nette prese di posizione.

Con questi intenti e con questa determinazione incoraggiamo e sosteniamo intanto la manifestazione di protesta indetta per il 23 dicembre prossimo e organizzata generosamente e senza mezzi dal movimento “NO al carbone” formato da tanti giovani che intendono difendere il proprio futuro ed invitiamo i cittadini a parteciparvi numerosi.
Dopo le festività natalizie avvieremo subito il lavoro per dar vita ad una forte mobilitazione della nostra comunità in tutte le sue espressioni (società civile, forze politiche e sindacali, associazioni religiose e culturali) che insieme alle amministrazioni locali ed alla Regione Puglia faccia sentire la protesta della nostra gente per quanto sta avvenendo e chieda al Governo di mettere fine a questa nefanda aggressione in danno della nostra terra.

Italia Nostra, Legambiente, WWF, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, Forum ambiente salute e sviluppo, LIPU, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.

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