Cellino S.Marco, 12/02/2010
Cantine Due Palme presenta il Volume 'Da Cerere a Bacco'
“E’ impossibile comprendere il presente senza legarlo alle radici del nostro passato”.
E’ il monito che traduce sinteticamente le ragioni alla base dell’opera letteraria “Da Cerere a Bacco. Trasformazioni del paesaggio agrario e vita cittadina a Cellino San Marco dalla seconda metà del Settecento ai primi anni del Novecento”, fortemente voluta e sollecitata dal Presidente di Cantine Due Palme, l’enologo Angelo Maci, e presentata oggi ufficialmente alla stampa.
Così Cantine Due Palme aggiunge ai prodotti vitivinicoli i prodotti editoriali con l’intento di promuovere e valorizzare il territorio rurale e tenere alta l’attenzione su quella che è la storia e la tradizione della cultura vitivinicola pugliese. “La nostra passione per il vino – aggiunge Maci – nasce da molto lontano, affonda le radici nella cultura vitivinicola e nell’amore della terra ereditata dai nonni e dai nonni dei nonni. Una passione, la nostra, trasformata in cooperazione, lavoro quotidiano dai vigneti alla tavola, per garantire la qualità del prodotto lavorato con la sapienza di sempre unita alle più moderne tecnologie agricole”.
Proprio in questa direzione, negli ultimi anni Cantine Due Palme, confermandosi uno dei maggiori poli cooperativistici di tutta la Puglia e del sud Italia, ha incorporato due cantine sociali storiche, la Cantina Sociale Riforma Fondiaria di Cellino San Marco costituita nel 1955 e la Cantina Sociale Angelini di San Pietro Vernotico. Puntuale ed efficace il lavoro di ricerca, dunque, attraverso “un esame attento ed approfondito – commenta l’autore Pietro Caprioli – sulle caratteristiche dell’agricoltura cellinese del XX secolo, anche attraverso le testimonianze dei soci più anziani di Cantine Due Palme, il cui contributo si rivelava molto importante per la ricostruzione storica”. E poiché “le idee non nascono come Minerva dalla testa di Giove” la ricerca si è snodata lungo percorsi spesso impervi, fino a giungere ad una certezza.
“A caratterizzare la trasformazione del paesaggio agrario cellinese – aggiunge Caprioli - fondato sulle colture arboree specializzate, è stato il lavoro contadino, nella fisionomia della piccola azienda, soprattutto a conduzione familiare, in quanto più flessibile alle diverse esigenze delle strategie policolturali”. L’opera si dedica con competenza e maestria anche agli aspetti evolutivi di natura antropologica, oltre che socio – economica. Tanto da sollecitare studi più mirati “sul processo di disgregazione di patrimoni nobiliari – commenta Elisabetta Caroppo, Ricercatrice di Storia Contemporanea dell’Università del Salento – sulle difficoltà di credito agrario, sulle funzioni sociali e le figure legate al mondo del commercio, sulla gestione attiva di alcuni patrimoni fondiario”.
Si tratta di alcune ipotesi di lavoro che trovano nel volume di Pietro Caprioli “un’interessante base di partenza – conclude – per nuove indagini sui diversi aspetti della vita cellinese, anche grazie all’eventuale risistemazione dell’Archivio storico del Comune di Cellino San Marco”. Alla presentazione del volume “Da Cerere a Bacco. Trasformazioni del paesaggio agrario e vita cittadina a Cellino San Marco dalla seconda metà del Settecento ai primi anni del Novecento” ha partecipato, tra gli altri, Anna Lucia Denitto, Ordinario di Storia Contemporanea dell’Università del Salento.
L’opera è stata commentata da Roberto De Petro, Presidente Nazionale AISA e dai giornalisti Mimmo Consales, Marcello Orlandini e Lucia Portolano. Ha portato il suo prezioso contributo all’evento di presentazione l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Dario Stefàno.
COMUNICATO STAMPA CANTINE DUE PALME |