Brindisi, 12/02/2010

Salvatore Viva eletto Segretario generale della Filctem Cgil,

Nasce anche a Brindisi la Filctem Cgil (Federazione Italiana Lavoratori Chimici Tessili Energia e Manifatture).

Attraverso il congresso di oggi, la FILCTEM-CGIL di Brindisi vuole evidenziare con forza che le politiche di risanamento, le azioni di bonifica, la sicurezza e la sostenibilità ambientale dei siti produttivi sono una grande questione nazionale strettamente legata alle politiche dello sviluppo e dell'occupazione: per questi legami si chiede che esse vengano messe al centro dell'iniziativa istituzionale, economica e sociale.

E' altresì evidente che l'assenza, almeno fino ad oggi, di un quadro di certezze e garanzie, tanto per i lavoratori e i cittadini che per l'attività imprenditoriale, è stata foriera solo di conseguenze nefaste per le prospettive di sviluppo dei settori industriali coinvolti.
Noi riteniamo che ulteriori ritardi nei programmi per le bonifiche e la sicurezza determinerebbero un pesantissimo impatto sullo sviluppo complessivo del Paese, che certamente non può privarsi degli importanti settori di base interessati. La situazione è dunque complicatissima; nelle realtà d'insediamento “storiche”, il rischio è quello della chiusura di interi cicli e della loro delocalizzazione in altri Paesi.

Quello che qui vogliamo mettere in evidenza è il progressivo venir meno di un rapporto di fiducia tra imprenditori e cittadini.
Promuovere, quindi, un vasto programma di politiche per il risanamento e la sicurezza è per la FILCTEM la condizione imprescindibile per ristabilire questo stesso rapporto di fiducia tra imprese e collettività locali; pregiudiziale per le ulteriori possibilità di sviluppo.

Vorremmo, in altre parole, che anche da parte imprenditoriale si percepisse che si è giunto ad un punto limite, caratterizzato da problemi legati al mancato risanamento pregresso ed alle incertezze per il futuro.
E' questo il momento in cui si deve intraprendere consapevolmente tale percorso di risanamento; in caso contrario, si correrà il rischio di veder compromesse le prospettive di sviluppo del Paese, con la perdita secca di quote importanti di occupazione, ma anche e soprattutto di competitività. Con un accordo sulle bonifiche già avviato (cui qualcuno vorrebbe metter mano irresponsabilmente), si potrebbe finalmente avviare, anche nel nostro Paese, un programma di interventi per la bonifica dei siti inquinati. Interventi che dovrebbero essere basati su azioni ben definite e con norme specifiche; in tal modo, si potrebbero stabilire gli impegni economici, sulla base di attività predeterminate nei tempi e nelle modalità di attuazione. Tutto ciò potrebbe, in un giro virtuoso, comportare anche positivi risvolti occupazionali.

Riteniamo infatti che, facendo tesoro dell'esperienza di altri Paesi che hanno già affrontato questa problematica, il risanamento ambientale non solo eviterebbe la perdita di occupazione; non solo ristabilirebbe un corretto rapporto tra imprese e territorio; ma contribuirebbe a creare un più ampio mercato del lavoro e delle imprese, determinando nuova occupazione, sviluppo di attività di ricerca applicata e crescita dei servizi alle imprese ed alla comunità.

Relativamente alla ricerca applicata, vogliamo ribadire che, per Noi, la strada vincente non è quella di avere la presunzione di fare ricerca pura, non avendone le capacità sul territorio; ma bensì quella di fare ricerca al fine di ottimizzare e sviluppare le risorse presenti sul territorio relative alla produzione energetica ecocompatibile, all'agricoltura ed alla pesca.

E' giunto il momento di dare vita ad un nuovo corso sindacale e sociale per fronteggiare la crisi economica che sta attraversando il nostro territorio, per non subire le scelte scellerate fatte in passato che stanno dilaniando lo scenario brindisino odierno, nonostante il Governo Nazionale si ostini a non riconoscere lo stato della crisi, giustificando così la mancanza di idee e l'incapacità imprenditoriale che sono la vera causa dell’aumento della disoccupazione sul territorio.

Le aziende, oggi, utilizzano il mezzo del precariato come sistema di gestione del personale, snaturando completamente lo scopo primario che aveva questo strumento contrattuale.
Uno degli effetti più devastanti ed evidenti di questo abuso è la cassa integrazione diffusa e la mobilità, che contribuiscono a non consentire alle nuove generazioni di avere garanzie, precludendo loro di fatto il diritto a costruirsi un futuro certo.
Bisogna smettere di capitalizzare i profitti e socializzare le perdite; per ovviare a questo, la FILCTEM vuole mettere in campo tutte le azioni che possano debellare questo modo di fare. Per questo proponiamo di mettere in piedi un sistema, anche sanzionatorio, nei confronti di quelle aziende che, abusando di fondi pubblici, non abbiano mantenuto gli impegni presi per la realizzazione di occupazione e di sviluppo.

Questa precarietà è universalmente riconosciuta e riconoscibile come causa primaria della non sicurezza sul lavoro. Anche risolvendo il nodo della precarietà si può quindi contribuire a ridurre il numero di infortuni e nel contempo rendere giustizia a quei tanti giovani che da anni sono in attesa di definizione del rapporto di lavoro.

Chiediamo una maggiore attenzione da parte delle Istituzioni su controlli mirati affinché tutte le aziende acquisiscano certificazione in merito alle normative sulla sicurezza

Evidenziamo una prevaricazione totale sulla volontà diffusa dei lavoratori, delle parti sociali e politiche sui temi “Acqua bene comune” e “Acqua proprietà pubblica”, non privata quindi! Deploriamo l'attuale gestione delle risorse umane dell' Acquedotto Pugliese in particolare, ma delle aziende tutte che insistono su questo territorio, che stanno adottando una razionalizzazione selvaggia dei posti di lavoro a scapito della sicurezza, del servizio reso al cittadino e soprattutto del ritorno sul piano occupazionale. Relativamente al terziario, nella nostra provincia è necessario considerare la dinamica occupazionale rispetto all'economia provinciale e regionale nel suo complesso.
I dati relativi al numero di assunzioni e cessazioni evidenziano come si sia assistito ad un peggioramento della situazione occupazionale negli ultimi cinque anni.
È necessaria, pertanto, una sinergia tra le varie province, anche in vista delle imminenti consultazioni regionali; occorre cioè sottoscrivere programmi che impegnino i futuri governi regionali ad adottare misure ad hoc a sostegno di questo pezzo importante di economia.

Il Comitato direttivo ha eletto ieri all’unanimità Salvatore Viva, già Segretario della Filcem Cgil, segretario generale della neonata categoria. “Mi aspetta una grande responsabilità - sottolinea Viva - Noi siamo pronti alla nuova sfida che ci aspetta. Una categoria come la Filctem Cgil, soprattutto a Brindisi e nella sua provincia, avrà l’onere e l’onore di tutelare e rappresentare centinaia di lavoratrici e lavoratori distribuiti in più settori, nei quali il comune denominatore è purtroppo uguale per tutti, e cioè una crisi industriale e non solo, quasi ingovernabile, che ha bisogno di interventi rapidi, certi e radicali su più fronti. In questo quadro è necessaria una sinergia forte tra più soggetti; il sindacato, le imprese e le istituzioni devono essere insieme protagonisti del rilancio di questo territorio che ha tutte le potenzialità per rialzarsi in maniera veloce” “A Brindisi, la Filctem Cgil - conclude Viva - farà la sua parte stando tra i lavoratori.”