Brindisi, 19/03/2010
Licchello (Uil) sulle dichiarazioni di De Bartolomeo
In relazione all'articolo pubblicato dal Quotidiano di Brindisi del 19 marzo con le
dichiarazione dell'ingegner De Bartolomeo, Presidente dimissionario di Confindustria di Puglia,
rileviamo solo oggi la posizione assunta da parte di Confindustria regionale in merito alla temuta
deindustrializzazione del territorio brindisino che “rischierebbe di provocare la perdita di 2.500
posti di lavoro fra diretti e occupati nell'indotto dell'area industriale di Brindisi”.
Cosa si deve fare perché questo non accada?
Ma sopratutto ci chiediamo: solo ora il candidato alla vice presidenza della regione Puglia si
accorge delle conseguenze negative che si potrebbero verificare?
Cosa pensava e, sopratutto, come si è attivato e come ha dialogato con le Istituzioni
regionali e quelle locali che hanno da sempre osteggiato il processo di sviluppo delle politiche
industriali nel territorio brindisino nel corso del suo plurimandato come Presidente regionale
dell'Associazione degli imprenditori, lasciando Confindustria Brindisi a fronteggiare il problema da
sola?
Cosa ha fatto per fermare l'agonia dell'apparato industriale drammaticamente ridimensionato
negli anni da scelte di politica industriale, anche a livello territoriale, sbagliate?
Ci domandiamo ancora perché tra i 15 distretti presentanti ed approvati dalla Regione Puglia
lo scorso anno con la sua benedizione mancava quello sulla chimica che oltre ad essere uno dei poli
produttivi trainanti dell'economia brindisina è tra i più grandi d'Europa?
È facile ora dichiarare che esistono rischi reali di deindustrializzazione e danni irreparabili
per l'occupazione.
Sono anni che denunciamo questa situazione e purtroppo anche le Istituzioni locali hanno
accompagnato la scelta sciagurata di disimpegno nel settore che invece doveva essere consolidata e
potenziata in nome di un nuovo modello di sviluppo vuoto di finanziamenti e di concreta
progettualità, rimasto fino ad oggi sulla carta.
Una incomprensibile e dannosa valutazione che ha contribuito ad impoverire il territorio e
far crescere la delinquenza.
È arrivata l'ora, invece di sparlare e dare lezioni ad altri, di agire seriamente in maniera
concertata per lavorare per una azione di cambiamento radicale della politica regionale e locale
finalizzata al rafforzamento dell'intero sistema industriale brindisino perché fino ad oggi non se ne è
intravista nessuna volontà.
Se la regione Puglia è stata l'artefice della deindustrializzazione del nostro territorio la
responsabilità è anche delle Istituzioni locali che nulla hanno fatto per contrastare questo
atteggiamento negativo.
COMUNICATO STAMPA UIL A FIRMA DEL SEGRETARIO PROVINCIALE ANTONIO LICCHELLO |