Brindisi, 14/04/2010

Licchello (Uil): "Brindisi continuamente svuoltata di attività"

La provincia di Brindisi fu costituita nel 1926 e dopo 84 anni le stanno togliendo la dignità provinciale e ridiventa feudo di Lecce, Taranto e Bari. Tra poco le provincie della Puglia torneranno ad essere 5.
Questo è la desolante realtà che sta subendo la nostra città e la sua provincia. Un territorio colonizzato dagli interessi prevalentemente nazionali e regionali che vengono subiti in maniera passiva dai responsabili locali a tutti i livelli.
Non si può dall'oggi al domani subire scelte di delocalizzazione di aziende pubbliche e private che decidono di spostare la loro presenza senza che vi siano state decisioni condivise e senza avere la possibilità di apprendere le vere motivazioni di tali scelte che danneggiano, sia i lavoratori che i cittadini, che sono coloro che pagano in termini economici e di efficienza dei servizi.
Un lungo elenco che cresce giorno dopo giorno su cui non sembra che si possa dire la parola fine.
L'ultima decisione assunta in ordine di tempo è quella del trasferimento a Taranto del compartimento dell'Acquedotto Pugliese di Brindisi, come sempre avvenuta in altre sedi. Questa volta a livello regionale senza che le parti sociali locali siano state coinvolte.
Se si va avanti su questa strada a Brindisi non resterà più nessuna attività di servizio importante che, unita agli altri trasferimenti già avvenuti: Telecom, Banca d'Italia, Esattoria, Direzione provinciale del Tesoro, ecc., privano la nostra città di interlocuzione diretta di questi servizi.
È possibile che Brindisi debba essere continuamente sottoposta allo svuotamento di attività commerciali, turistiche, produttive, di servizio a favore di altre provincie a noi vicine? Non abbiamo gli stessi diritti ed interessi degli altri?
Questa provincia non ha il diritto di essere protagonista delle sue scelte decisionali ed esprimere proposte di sviluppo economico e sociale da parte della propria classe dirigente?

Queste sono le domande su cui aspettiamo risposte certe.
La UIL provinciale lo sostiene e si batte da anni per rivendicare la titolarità di rappresentanza territoriale che ci appartiene e che viene continuamente calpestata.
È questo il federalismo di cui tanto si parla?
Siamo convinti che non può essere questo il modo di cambiare un sistema che mostra i suoi limiti e favorisce sempre i più forti a danno dei più deboli?
Questo è un modo di fare politica che non condividiamo perché siamo convinti che allontanerà la distanza tra lo sviluppo e la precarietà assoluta, facendo perdere definitivamente il treno del rilancio economico, sociale ed occupazionale, che condannerà in modo irreversibile le future generazioni.
Una responsabilità che la UIL non consentirà a nessuno e per questo continueremo a denunciare tutto quello che sta accadendo e ci batteremo per sensibilizzare la pubblica opinione per bloccare questa drammatica emorragia.

Il Segretario provinciale
Antonio Licchello

COMUNICATO STAMPA UIL