Brindisi, 14/04/2010

L'analisi del voto di Angelo Camassa (Ass. Nova Era)

Al Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Brindisi
Massimo Ferrarese

Egregio Presidente,
molto probabilmente Lei è impegnato in altre questioni ben più importanti, che Le ha impedito di fare una più attenta analisi dei risultati delle amministrative in provincia di Brindisi. Infatti la valutazione dei freddi numeri evidenzia una differente valutazione da quanto da Lei espresso.
Mi permetto, di fornirle pubblicamente, nel ambito di un rapporto politico avviato con la nostra Associazione già dallo scorso anno non fatto di lacche o di richieste particolari, ma di analisi e proposte politiche (anche scomode e contrarie) tese al solo rafforzamento e alla costruzione di un’alternativa allo yuppismo-berlusconiano che passi attraverso la coniugazione della cultura cattolico-popolare con quella riformista.
Pertanto il nostro unico scopo e di sottoporle alcuni dati al fine di una più corretta analisi e delle conseguenti determinazioni in campo politico ed istituzionale.
Si è votato in 8 comuni di cui tre sotto i 15000 abitanti ovvero con il sistema maggioritario secco.

Mesagne (+15000 abitanti) 5 candidati sindaci espressione di tutte le forze politiche e di varie liste civiche. Vince Scoditti che è una espressione molto vicina al laboratorio costruito lo scorso anno, ovvero PD+UDC+Lista Ferrarese ai quali si aggiungono tutto ciò che nel “laboratorio” rimase fuori ovvero SEL+Federazione di Sinistra e IDV. Basta quest’ultimo dato ad aprire un confronto ampio ed improcrastinabile PD e UDC (compreso lista Ferrarese) posssono fare senza l’apporto di SEL+Altri?
Inoltre l’apporto o il peso del “Centro” (UDC +lista Ferrarese), contrariamente allo scorso anno sul livello provinciale, qui conta circa un 12% dei voti di coalizione. Mentre ad esempio la lista Vizzino (lista locale) conta già il 20 %.

Latiano (+15000 abitanti) Tre candidati sindaci due di centrosinistra uno di centrodestra. Qui la destra è ormai alle “pezze” basta leggere le recenti dimissioni di Pino Natale. A Latiano esistevano tutte le condizioni per bissare il laboratorio. Invece no! Si dirà questo è un paese litigioso troppi personalismi ecc. Ma l’autorevolezza dei blasonati dirigenti provinciali dove? Comunque qui il laboratorio “formale” fatto da chi ha potuto gestire il simbolo PD+UDC ha perso.
Farebbe bene fare una lunga e appropriata riflessione.

San Vito dei Normanni (+15000 abitanti) Quattro candidati Sindaci due espressione del centro destra e due del “laboratorio”. Qui c’è l’aggravante che con il ballottaggio si poteva ricomporre il laboratorio, anche se allargato. Invece no! L’autorevolezza dei dirigenti provinciali qual è? Risultato laboratorio sonoramente sconfitto.

San Pietro Vernotico (+15000 abitanti) Cinque candidati Sindaci uno di centrodestra, un’altro espressione della sinistra vendoliana, e ben tre espressione del laboratorio Brindisi considerando che il candidato di Io Sud è stato sostenuto da un ‘assessore provinciale. Risultato Vittoria o sconfitta degli Uomini, delle loro idee dei loro progetti per la città.
Del tutto ininfluente l’effetto laboratorio. Confidiamo sulla saggezza degli interpreti.

Ceglie Messapica (+15000 abitanti) 5 candidati. Tre di centro destra due di centro sinistra. Qui la competizione elettorale è stata una resa dei conti nel centrodestra tra quella ufficiale quella ufficiosa e quella che aspirava ad prenderne le redini.
Il laboratorio è stato ha guardare anzi per quanto riguarda una componente (UDC) ha dato una mano alla questione, che per pochi voti si poteva volgere o per uno o per l’altro candidato.

Torre Santa Susanna (sotto 15000 abitanti) Due candidati. Il primo espressione piena del PDL sia per cognome che modalità operativa. Galasso è espressione principalmente della società civile, con dentro anche pezzi del laboratorio. Non va sottaciuto che a Torre ad un candidato alle regionali del terzo polo, assieme ad altri, (espressione del laboratorio dello scorso anno) gli è stato consentito (concessione del logo ecc.) di schierarsi da tutt’altra parte, forse si credeva poco, nelle latitudini provinciali di partito, che la comunità torrese fosse in grado di liberarsi dalle catene e riconoscersi nell’attuale Sindaco.

Cellino San Marco (sotto 15000 abitanti) Tre candidati. Uno espressione grosso modo del centrodestra, e due del centro sinistra. Risultato ha vinto l’avvocato di centrodestra. Certamente qui ha influito molto una vicenda del tutto comunale anche se dai risvolti economici di portata provinciale. Anche qui il “laboratorio” ha fatto passerella.

Torchiarolo (sotto 15000 abitanti) Due candidati uno espressione del centrodestra l’altro in grandi linee espressione del laboratorio. Realtà troppo piccola dove rapporti personali, familiari e di amicizia, influiscono notevolmente se non in maniera determinate sugli assetti istituzionali locali. Pertanto onore agli sconfitti congratulazioni ai vincenti.

Questa puntuale analisi (per ogni comune), anche se un po’ lunga, speriamo sia accolta non come una critica fine a se stessa bensì tesa a scongiurare il tentativo, tipico del centrosinistra, di mettersi la benda sugli occhi e fantasticare un mondo diverso. La real politick dice che purtroppo il centrodestra non è ne’ debole ne’ morente.
Il “laboratorio Brindisi” che non più tardi di 12 mesi fa poteva apparire sia sul piano locale, regionale e nazionale un “nuovo inizio” sufficientemente “fastidioso” ed insidioso al duo PDL+Lega, oggi purtroppo arranca. La politica reale, e la freddezza dei numeri elettorali ed istituzionali dice questo.
Non basta una goccia per fare un oceano.

Presidente, prenda in mano le redini dell’area cattolico-popolare, se crede fino in fondo all’idea politica che La esprime ed intende esportarla, abbandoni il ruolo politico “notarile” assunto in questi mesi, consegni alla storia uomini e idee del passato che hanno ormai esaurito la loro spinta propulsiva (il riferimento è ai risultati regionali di questa provincia) si affidi a uomini, donne giovani che sono stati nel silenzio operoso alla base della sua vittoria elettorale.
Non è solo con l’atto di denuncia o con le proposte brillanti che si può combattere, alla vittoria si si giunge soprattutto con la crescita di una nuova classe dirigente che interpreti un grande disegno politico fatto di istanze comuni e da aspetti di macro-economia.

Questo il nostro suggerimento.
Ad Maiora

COMUNICATO STAMPA ASS. NOVA ERA A FIRMA DEL PORTAVOCE ANGELO CAMASSA