Brindisi, 16/04/2010
Uil: continua la crisi del nostro territorio
Continua, nel nostro territorio, lo stillicidio economico dovuto alla crisi economica e alla conseguente chiusura di attività produttive e non solo. Con gravi ritardi e con affanno le istituzioni locali e la politica tutta subiscono senza colpo ferire situazioni che per le famiglie ed i lavoratori sono drammatiche ed inaccettabili. Persino quanto programmato nel recente passato si è rivelato un bluff sulle spalle dei lavoratori e di quanti auspicavano un nuovo modello di sviluppo.
Ci riferiamo in particolar modo al settore aeronautico dove convention, proclami ed iniziative di varia natura di fatto vengono vanificate dalle minacce di chiusura di realtà storiche come le Officine Aeronavali e le crisi che investono sia Salver che GSE oltre alle notizie e le preoccupazioni per Augusta. Centinaia quindi i lavoratori che rischiano concretamente di perdere il posto di lavoro e con essi le speranze di centinaia di disoccupati che riponevano in tale settore speranze per il futuro.
Le prime avvisaglie le avevamo avute già con il caso Fiat Avio interessata da processi di cassa integrazione ma nonostante ciò nulla si muove. Intanto c’è chi si permette di fare filosofia economica trascurando le disgrazie altrui e chi parla di Brindisi come di una città post industriale quando tale settore produce ricchezza e qualità dei posti di lavoro sia in termini di professionalità che di tutele cosa che sinceramente difficilmente riscontriamo in altri settori. La campanella di allarme squilla e con essa il termine di una ricreazione che è durata fin troppo solo che a rilassarsi sono stati in pochi.
Ci chiediamo quando questo territorio mostrerà gli attributi visti i continui assalti all’economia locale, ai servizi che vengono meno, alle opportunità lavorative che si riducono sempre più. La Uil ritiene indispensabile un confronto permanente su tali problematiche partendo dai settori trainanti dell’economia.
Per quanto riguarda quello aeronautico chiediamo un tavolo regionale con il coinvolgimento anche dei territori di Foggia e Taranto per fare sistema e che sia capace di far assumere impegni importanti a FINMECCANICA e alle aziende del settore, oltre a sviluppare sinergie utili al consolidamento delle realtà industriali. Bisogna inoltre avviare un confronto aperto con il gruppo Eni che con le partecipate Polimeri Europa ed Enipower deve presentare un piano industriale che permetta di sviluppare non solo l’esistente, ma favorire nuove iniziative produttive.
Stesso discorso per la società Lyondell Basell che dopo aver annunciato la volontà di rimanere su Brindisi ancora non ha presentato un piano industriale di sviluppo che, dia concrete certezze per il futuro.
Altro capitolo quello delle convenzioni sulle quali è calato un silenzio inaccettabile che ad oggi ha prodotto il solo effetto di favorire situazioni sfavorevoli per i cittadini. Uno strumento quello delle convenzioni con le società elettriche su cui ruotano sviluppo, attraverso l’abbattimento del costo dell’energia, ambiente, attraverso le opere di ambientalizzazione, ed occupazione attraverso gli interventi prima citati.
Enel ed Edipower ognuna per le proprie criticità possono conciliare esigenze produttive con le richieste del territorio. Altra risposta che può giungere al territorio riteniamo sia rappresentata dal progetto del rigassificatore che, oltre all’occupazione diretta può rappresentare un utile volano di sviluppo sia per il distretto agro-alimentare che per l’intero sistema industriale. La Uil di Brindisi terminata da tempo la campagna elettorale chiede alle rappresentanze politiche un azione comune affinchè quanto auspicato trovi riscontro nell’immediato i cittadini ed i lavoratori non possono più attendere inermi alla distruzione di quanto realizzato in decenni di lotte e sacrifici per incapacità o indifferenza.
COMUNICATO STAMPA UIL A FIRMA DEL SEGRETARIO ANTONIO LICCHELLO
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