Villa Castelli, 20/04/2010
Sabati briganteschi: incontro con Valentino Romano
Continuano a Villa Castelli (Brindisi) i "Sabati briganteschi", la serie di eventi organizzati dall'Associazione "la Settimana dei briganti - l'altra storia".
Sabato 24 Aprile alle ore 19.00, Valentino Romano,
Storico del Brigantaggio della Società Storia Patria per la Puglia presenta in prima assoluta il suo libro "Nacquero contadini, morirono briganti", edito da Capone Editore.
Introducono:
- Flavia Perrotti - Docente di Lettere presso il Liceo Classico “Marco Terenzio Varrone” di Rieti
- Annalisa Montinaro - Editore e scrittrice
Alle ore 20,30 sarà inaugurata la Sede dell'Associazione “Settimana dei Briganti – l'altra
storia” sita in Strada Pasquale Romano / Sergente Brigante (già Via Garibaldi).
Per comprendere pienamente il brigantaggio postunitario meridionale,
liberandolo da ogni orpello ideologico (sia esso risorgimentalista o
antiunitario), occorre immergersi nel mondo contadino che ne è il substrato
culturale e sociale. Le storie riportate – tutte recuperate pazientemente in
anni di scavi archivistici - aprono uno squarcio interessante, spesso inedito,
su questo mondo nel quale convivono e si scontrano tutti insieme cafoni e
galantuomini, idealisti e profittatori, ultimi eroi romantici e avventurieri di
sempre, mestatori e doppiogiochisti, briganti e soldati, vittime e carnefici,
sbirri e grassatori, giudici e imputati, carnefici e condannati, preti avidi e
monaci intriganti, mogli e amanti, eroine e puttane: comparse che affollano il
Sud, palco di speranze, di illusioni e di delusioni sul quale, malinconicamente
dissoltosi il Regno delle Due Sicilie, va in scena la nuova Italia.
“Il volto del brigante, e con esso quelli di una dolente umanità comprimaria
alle sue gesta, balzano vivissimi dalle pagine proponendoci un inedito ritratto
della società contadina che li espresse”. (Paolo Zanetov)
“In queste pagine ci sono dolore e leggerezza insieme, crudeltà e amore: c’è
umanità e disumanità come antinomia della stessa essenza: quella della realtà
fatta di carne, delle sue pulsioni…”. (Monica Mazzitelli)
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