Brindisi, 22/04/2010
Rollo risponde a Friolo: "sei inconsistente"
Caro Friolo,
non ce l’ho con te. Non posso avercela con te perché nella tua inconsistenza mi stai pure simpatico; ma perché sei intervenuto in una querelle che non ti appartiene e della quale non conosci nulla?
Se tu avessi chiesto al tuo amico Saccomanno il permesso per intervenire, sicuramente ti avrebbe detto di no perché il senatore è persona furba e attenta e sa che in questo momento io posso soltanto dire verità e fatti e voi soltanto parole e untuose bugie.
Comunque accetto la tua richiesta di chiarimenti e mi scuso se per dovere di sintesi sarò schematico:
1. Non sono io che dico falsità, chiunque su me potrà dire tante cose, ho tanti difetti, ma non quello di essere falso. Invece, se non ricordo male fu proprio Tatarella a coniare per il tuo amico Saccomanno il nomignolo di Michele “buscìa” (bugia), così come sanno tutti gli amici regionali ex AN, il che la dice lunga.
2. Il concetto di decoro e di buonsenso cui ho fatto riferimento non può essere confuso, come tu sei abituato a fare, con quello di diplomazia sudaticcia e oliosa; io mi riferisco, più nobilmente ad una sorta di verità che, anche se un po’ ruvida, sarà liberatoria e capace di ristabilire ruoli e responsabilità. Tu non ne sei capace, per indole e per temperamento; vuoi davvero negare che Saccomanno pose il problema della sua dimissione da senatore prima della campagna elettorale provinciale e che aveva il timore di vincere? E vuoi davvero negare che Fitto impose quella candidatura perché Saccomanno brigava per la segreteria regionale? Caro Friolo o sei un ottuso o sei un bugiardo e se continui in queste tue uscite potresti convincermi che le due cose possono benissimo stare assieme.
3. Riguardo a ciò che è successo nella “vostra” Torre Santa Susanna non si tratta di letture ingenerose ma di semplici fatti: la gente per bene, di fronte alla candidatura a sindaco del fratello del senatore, si è coalizzata indipendentemente dal colore politico e vi ha scacciato. Questo è un fatto ed il resto è filosofia. Ciò si lega non poco a tutta la tua campagna elettorale nella provincia e nel comune di Brindisi dove, hai reintrodotto, nella politica del PDL, usi e costumi pericolosi e sgradevoli, dei quali presto ti renderai conto. Chiunque avrebbe vinto se, come tu hai fatto, avesse raccattato voti pur che fossero.
4. Il problema dell’ingratitudine va anch’esso specificato bene: se un uomo si candida e viene votato ed eletto con un partito politico e da questa elezione discendono responsabilità e visibilità non credo che debba essere grato al partito ma al massimo ai cittadini che lo hanno votato; e poi cosa centra esser grati per un servizio che si è reso? Saccomanno per questo ti avrebbe detto di tacere, perchè fai facilmente confusione.
5. La gratitudine deve averla forse chi, attraverso il proprio partito, ottiene posti di lavoro per se e per i suoi familiari, chi ottiene consulenze per se e per i propri annessi passati e presenti, per chi ottiene posti di lavoro per figli e parenti di amici fidati: quella si che dovrebbe essere gratitudine, magari da dimostrare anche prendendo le difese che nessuno ha chiesto come fai tu.
6. In fine sappi, caro Friolo, che Brindisi non ha nessun bisogno di importare da Torre Santa Susanna alcunchè. Ciò che sia tu che Saccomanno ci avete dimostrato in questi anni basta e avanza.
A Brindisi sapremo farci valere per impedire, d’ora in poi, che anche per discutere di palazzetto dello sport si debbano convocare gruppi comunali alla presenza di un senatore e di un onorevole le cui preoccupazioni principali sono quelle di distruggere il buono e il bello di questa città.
Tu continua a fare ciò che fai e non snaturare il tuo ruolo: se tutte le protesi si mettessero a vivere di vita propria da un giorno all’altro sarebbe un guaio.
Io lavorerò per difendere questa città e questa provincia, per ridare autonomia e decoro agli amministratori locali vessati da una gestione ottusa e perdente da parte del PDL provinciale non solo del PDL.
Chiedo solo di essere lasciato in pace perchè credimi se ti dico che mi sento sminuito nel dover ancora discutere con voi.
Non me ne volere se mi hai costretto ad amareggiarti.
Con la considerazione di sempre ti saluto,
Marcello Rollo
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