Brindisi, 04/05/2010
Giovedì "Tesori e segreti della costa brindisina"
"Tesori e segreti della costa brindisina" è il tema di una conversazione a più voci organizzato dal Club Unesco di Brindisi con il patrocinio dell'Amministrazione comunale di Brindisi.
L'evento si svolgerà Giovedì 6 Maggio, alle ore 18.00, presso il Salone Mario Marino Guadalupi del Comune di Brindisi.
Dopo i saluti del Sindaco di Brindisi Domenico Mennitti e del Presidente del Club Unesco di Brindisi Clori Palazzo, interverranno:
Maurizio Marinazzo (Dirigente del Settore Beni Monumentali del Comune di Brindisi);
Antonella Antonazzo (Archeologa);
Patrizia Miano (giornalista);
Emiliano Poddi (Scrittore)
Giovedì 6 maggio si parlerà di mare e di coste con una conversazione a più voci sulle acque che bagnano la città.
Un argomento noto, quello del mare, a cui il club è molto legato, e che unisce idealmente tante delle manifestazioni, presentazioni ed incontri che il club ha organizzato nei pochi anni di vita: il porto della città, i sistemi di difesa costieri, le vie d’acqua come canali di integrazione e scambio.
L’appuntamento del 6 maggio è uno sguardo curioso ed attento all’elemento che lega Brindisi alla sua storia, acqua e terra che si incontrano, genti straniere che approdano, il pericolo turco, i sistemi difensivi, le grandi torri costiere che segnalavano con grandi fuochi, in un unico grido di avvertimento, da santa Maria di Leuca sino alla terra di Bari l’approssimarsi dei turchi. L’occhio che guarda l’orizzonte del mare si immerge a scrutarne i fondali. Antichi naufragi segnalano secche e gorghi, incroci di correnti e carichi perduti.
La storia dei popoli si legge negli oggetti che usa, navi cariche di anfore olearie e vinarie, ormeggiate nel porto attendevano, come racconta Varrone, le carovane e le colonne di asini da soma che «dal Brindisino e dall’Apulia trasportano al mare… olio o vino e ugualmente grano e altri prodotti». I Bronzi di punta del Serrone testimoniano altri carichi, altri commerci. Ma le navi, i relitti, i reperti, testimonianze mute di storie di uomini e di popoli che sul mare consumavano il lavoro e la vita, non sono le sole cose che abitano il mare.
C’è un punto della costa sottomarina che i vecchi marinai e pescatori conoscono bene. Poco a sud della torre di Punta Penne. Alla profondità di circa 15 metri un buco, anzi una voragine, si apre nella cresta calcarea. Una voragine profondissima, dice la leggenda, che comunica con l’altra parte del mondo. Solo così si spiega la presenza, in acque relativamente basse, di pesci di taglia smisurata, di specie che non arrivano sottocosta. Meduse gigantesche, squali volpe, calamari a banchi, astici enormi, polpi dall’apparenza di piovre. I pescatori calavano lì le reti con soggezione, temendo la camascia, pesce orrido che emerge da profondità abissali.
La conversazione, patrocinata dal Comune di Brindisi, sarà presenziata dalla dott.ssa Clori Palazzo, presidente del club UNESCO di Brindisi.
L’arch. Maurizio Marinazzo parlerà dei sistemi di difesa costieri, l’archeologa Antonella Antonazzo dell’importanza dei ritrovamenti archeologici subacquei nelle acque del territorio brindisino, la dott.ssa Patrizia Miano invece presenterà un video girato nelle acque di Punta Penne. Sua anche la difficile ricerca di testimonianze che svelino i misteri della voragine di Punta Penne.
Ma una voce si leverà dalla platea della sala, il 6 maggio. Perché una persona sa quello che è successo e perché. E lo racconterà.
|