Brindisi, 05/05/2010

Io Donna promuove incontro su Ipazia D'Alessandria

L’associazione Io Donna promuove venerdì 14 maggio 2010, alle ore 18.00, nella Sala dell’ex Convento di via S. Chiara (vicino Piazza Duomo), a Brindisi, un incontro-dibattito su: "IPAZIA D’ALESSANDRIA - Modernità di una scienziata e pensatrice del IV secolo"

Intervengono:
Lucia Morini giornalista, Associazione Io Donna
Gemma Beretta filosofa, ricercatrice, scrittrice
Anna Gentile docente, Università del Salento

L’incontro si propone di far conoscere la vicenda storica di Ipazia, matematica, filosofa, astronoma, direttrice della Biblioteca d’Alessandria Egitto, la più importante dell’antichità (disponeva di 700.000 testi) e prima Università del mondo. In qualità di caposcuola del neoplatonismo Ipazia ereditò dal padre Teone la prestigiosa cattedra di filosofia.
Era considerata guida dal popolo che la interrogava nei luoghi pubblici e le autorità cittadine la consultavano sulle questioni politiche.
Fu scienziata in quanto studiosa degli astri e trasformò le conoscenze acquisite in applicazioni sperimentali ideando nuovi strumenti scientifici quali un astrolabio piatto, un aerometro e un idrometro. Ipazia fu donna libera, non subordinata a poteri o fazioni, maestra dotata di una parola autorevole per donne e uomini.
Nel suo tempo in Alessandria vigeva un clima di instabilità tra i bellicosi gruppi etnici - elleni, egizi, ebrei - e un duro scontro politico tra le classi dirigenti locale e romana, che caratterizzò il passaggio dei poteri e l’instaurarsi del cristianesimo nella vita e nelle strutture cittadine del tardo impero romano.
Proprio per la sua collocazione indipendente e per l’autorevolezza di cui godeva, Ipazia fu ferocemente assassinata nel marzo 415 da un gruppo di fanatici miliziani, cosiddetti parabolani, al servizio del vescovo cristiano Cirillo e a ragione può essere considerata una martire politica. Il delitto rimase impunito perché l’inviato imperiale non fece il suo dovere.
Sul contesto storico e sulle ragioni che determinarono il martirio di Ipazia interverrà Gemma Beretta, che ha scritto la sua tesi di laurea su questa figura storica e ha pubblicato uno dei testi fondamentali sulla scienziata “IPAZIA D’ALESSANDRIA” (Editori Riuniti 1993, prevista prossima ristampa) e ha condotto una ricerca sull’attività della scuola matematica e filosofica di Alessandria d’Egitto nei secoli IV e V.

Perché ci interessa Ipazia, vissuta in un tempo tanto lontano da noi? Cosa può dirci di essenziale?
La sua conoscenza ci rafforza nella convinzione che, come donne, abbiamo un comune patrimonio storico a cui fare riferimento; che nel passato ci sono state figure femminili di assoluto rilievo per l’autonomia e l’autorevolezza con le quali hanno ricoperti ruoli pubblici, figure alle quali ispirarsi per la nostra affermazione in tutti i campi della società attuale.
La vicenda di Ipazia ci dice soprattutto che quando le donne vengono ammazzate, marginalizzate, o ridotte a mero strumento al servizio del potere maschile e del desiderio degli uomini si arreca un grave danno alla crescita della cultura e allo sviluppo della società. Infatti gli studi di Ipazia avrebbero potuto arrecare un grande progresso alla scienza se lei non fosse stata uccisa e i suoi scritti non fossero stati distrutti; solo dopo 16 secoli dal suo martirio questa verità viene riconosciuta.
Guardiamo al passato per focalizzare il nostro impegno sul presente ed il futuro; con la presenza della professoressa Anna Gentile, vogliamo discutere in che misura le donne oggi sono presenti in settori strategici quali la scienza e la ricerca e conoscere le visioni e i contributi che le scienziate e le ricercatrici apportano allo sviluppo di una scienza centrata sulla difesa della salute e sulla protezione dell’ecosistema terrestre.

Associazione Io Donna