Brindisi, 06/06/2010

Albano (PD): “perchè approvare una convenzione in lingue inglese?"

Una convenzione scritta interamente in Inglese ed approvata dalla Giunta Comunale è all'oggetto di una interrogazione rivolta da Vincenzo Albano, Consigliere comunale del Partito Democratico al Sindaco di Brindisi ed al Presidente del Consiglio Comunale.
Di seguito ne riportiamo integralmente il testo:

Nei giorni scorsi facevo rilevare l’anomalia di una delibera della Giunta Comunale del 19 maggio scorso, con la quale era stata approvata, una convenzione di oltre 30 pagine, interamente scritta in Inglese.
Mi sono ritornate alla mente le difficoltà finanziarie di alcune amministrazioni locali, per aver sottoscritto prodotti finanziari redatti nella sola lingua inglese, senza avere conoscenza di quella lingua straniera.
Rilevavo che, come dice la legge 482 del 1999, la lingua ufficiale della Repubblica è l’italiano e in quella lingua vanno redatti gli atti pubblici e quelli amministrativi.
Una regola rafforzata anche dal fatto che, nelle zone in cui convivono comunità linguistiche diverse, pur ammettendo la possibilità della redazione degli atti e delle delibere nelle due lingue, solo quelle in lingua italiana producono effetti giuridici e, in ogni caso, prevalgono in caso di diversità.
In verità non mi interessava solo il fatto, pure rilevante, che tutti i componenti della giunta avessero una conoscenza tale della lingua da permettere loro di padroneggiare quel corposo documento, ne facevo e ne faccio una questione di garanzia della trasparenza, della intelligibilità degli atti, della possibilità di una effettiva conoscenza e controllo da parte del cittadino e del consigliere comunale dell’azione amministrativa, che sono tutelati dalla legislazione italiana e dal nostro statuto comunale.
La mia eventuale scarsa o insufficiente conoscenza della lingua inglese, credo che attenga solo alla mia sfera personale, che non può o deve interessare nessuno, men che meno l’amministrazione comunale, che non può farlo diventare un problema impedendomi di comprendere appieno le delibere, utilizzando la lingua straniera che meglio crede, perché lesiva dei diritti di cittadinanza e delle funzioni proprie di consigliere comunale.
Certamente se avessi effettuato, come altri, trasferte estere per conto dell’amministrazione comunale, forse avrei recuperato questa deficienza; ma lei sa bene che sono restio a gravare sulle casse comunali.
Non credo poi, come si dice, che avrei potuto in qualche modo recuperare il significato di quell’accordo con la semplice partecipazione ad un convegno. Sarebbe come dire che un avvocato non conosce il diritto perché non ha partecipato ad una udienza, o un assessore non è all’altezza del suo ruolo, perché non partecipa alle riunioni della propria commissione.
Ma, in questa vicenda, rimane la sostanza di un documento che ritengo irregolare e che credo debba essere sanato con l’allegazione della versione italiana della convenzione, che potrebbe essere redatta in poco tempo e senza spese, considerate le dichiarate competenze interne.
Distinti saluti

Vincenzo Albano
Consigliere comunale Partito Democratico