Villa Castelli, 23/06/2010

Pino Aprile e Antonio Ciano ai Sabati Briganteschi

Come 150 anni fa, quando le loro gesta erano raccontate su pubblicazioni come il "Corriere di Napoli" e "Civiltà Cattolica", i Briganti oggi sono tornati protagonisti delle pagine d'attualità. Si moltiplicano le analisi critiche, ma anche gli "scoop storici", ed articoli e servizi televisivi, sempre più spesso, abbandonano la loro nicchia tradizionale, ovvero la Sezione Cultura di giornali e Tg, per migrare negli spazi dedicati alla Cronaca e al dibattito politico.
Inoltre, complici le nuove "piazze virtuali" nate sul Web, anche i giovanissimi iniziano a subire il fascino del Brigantaggio risorgimentale.
Ma "chi" erano i Briganti? E "chi" sono oggi i Briganti cui guardano il Nord e il Sud Italia? Come vengono presentati e raccontati dalle grandi Testate italiane? Quali i punti di solida condivisione? Quali le inconciliabili divergenze?

A queste domande cerca di rispondere i "Sabati briganteschi", la serie di eventi organizzati dall'Associazione "la Settimana dei briganti - l'altra storia" che si tiene a Villa Castelli (Brindisi) ogni ultimo sabato del mese.

Sabato 26 giugno 2010, alle ore 19.00, presso la Sala Consiliare del Comune di Villa Castelli (Brindisi), si parlerà di Briganti con Pino Aprile e Antonio Ciano.

Pino Aprile è nato a Gioia del Colle (Bari). Giornalista e scrittore, è stato vicedirettore di "Oggi" e direttore di "Gente". Per la Tv ha lavorato con Sergio Zavoli all’inchiesta a puntate “Viaggio nel Sud” e al settimanale di approfondimento del Tg1 “Tv7”.
Dopo le dimissioni da "Gente", si è dedicato alla sua “grande passione”, la vela. Ha diretto il mensile "Fare Vela" e scritto libri di mare e vela.
Il recente libro di Pino Aprile “Terroni” sta ottenendo un grandissimo successo editoriale. E’ un libro di guerriglia culturale in difesa del Sud.
I piemontesi, quando centocinquant'anni fa invasero il nostro Meridione, fecero terra bruciata (in alcuni casi letteralmente) di tutto ciò che di buono avevamo. Saccheggiarono le nostre città, stuprarono le nostre donne, rasero al suolo e bruciarono tanti paesi, praticarono la tortura più spietata, fucilarono tanti contadini senza processo e senza condanna, incarcerarono donne e bambini, aprirono al Nord campi di concentramento e sterminio dove tormentarono e fecero morire tanti italiani del Sud squagliandoli poi nella calce viva; quelli del Nord s'inventarono leggi speciali per annientare noi meridionali, venne depredato tutto l'oro del Regno delle Due Sicilie, vennero trafugate le opere d'arte dei ricolmi nostri musei.
L'impoverimento del Meridione per arricchire il Nord non fu la conseguenza, ma la ragione dell'Unità d'Italia.
I nostri padri briganti tentarono di reagire a questi immani soprusi e in alcuni momenti sembrò che potessero avere il sopravvento, ma così non fu. I piemontesi schierarono contro di noi nel Sud i due terzi dell'intero esercito italiano. E fu una carneficina.
Ma la storia ufficiale ignora queste verità. I libri di storia che circolano nelle scuole di ogni ordine e grado tacciono. I documenti che ancora non sono stati distrutti vengono nascosti. I meridionali, man mano che ci si allontanava dai tempi in cui quei fatti accaddero, dimenticavano e rimuovevano.
Qualcosa però sta cambiando negli ultimi anni. Vengono fatti tantissimi convegni dove si dibatte del Regno delle Due Sicilie, del Brigantaggio, degli eccidi patiti, della storia dimenticata.
Le famiglie meridionali si sentono onorate se scoprono di aver avuto fra i loro antenati un brigante. Il termine “brigante” comincia ad assumere una connotazione positiva, come deve essere.

Antonio Ciano è autore de "I savoia e il massacro del Sud", " Le stragi e gli eccidi dei Savoia", "Per il sangue di Tata" e assieme ad altri autori di "Briganti& Partigiani".
E' segretario nazionale del “Partito del Sud”. E' assessore a Gaeta, città-simbolo della resistenza all'invasione piemontese, eletto nella lista del “Partito del Sud”.
Nel suo intervento parlerà dei massacri commessi dai Savoia contro il Sud: Casalduni, Pontelandolfo, Gaeta, Fenestrelle, delle stragi e degli eccidi compiuti durante il loro regno. Non solo quelli commessi nel Sud, ma anche nel Nord, in Jugoslavia, in Libia, in Etiopia. Parlerà della questione Meridionale, di quella Romana e di come il Sud deve affrontare politicamente tali questioni.