Brindisi, 23/11/2004
Il Rigassificatore accende la politica
Il contrattacco di Brindisi Lng sta provocando le prime sfilacciature politiche.
E' di ieri il duro attacco dell'On. Vitali (Forza Italia) ai rappresentanti delle istituzioni locali.
Sindaci, Presidenti provinciali e regionali assumono decisioni importantissime - sostiene Vitali- il più delle volte senza essersi confrontati coi parlamentari" ed aggiunge, facendo preciso riferimento ai problemi di Brindisi, che quando si parla dello sviluppo della nostra provincia "non possono decidere due sole persone, sia pure autorevoli" a decidere.
Vitali, senza mezzi termini, accusa, poi, il collega di partito Mennitti che si sarebbe "schiacciarto" sulle posizioni del Presidente della Provincia.
La risposta di Mennitti non si è fatta attendere ed è stata quella di rassegnare le dimissioni da coordinatore provinciale di Forza Italia.
A Vitali risponde oggi anche Michele Di Schiena chiedendo come si possa "non considerare che le Istituzioni locali, a qualsiasi livello e da qualunque maggioranza guidate, sono la casa comune delle rispettive collettività civili e sono perciò dall’ordinamento dotate della necessaria “autonomia” ovviamente anche nei confronti delle opinioni dei parlamentari del luogo?.
Secondo Di Schiena non sono solo due le persone (cioè Mennitti ed Errico) che decidono il futuro di Brindisi, ma, in favore di un nuovo modello di sviluppo economico, si sono espresse, sia pure con contenuti ed accenti diversi, tutte le forze politiche locali. Inoltre - ricorda Di Schiena - "la scelta per un cammino verso assetti diversi dell’economia locale è stata oggetto di delibere dei Consigli comunale e provinciale approvate all’unanimità (o quasi) dai componenti di tali consessi".
Di Schiena conclude il suo intervento con una considerazione: "Il fatto è che dopo le pronunce delle maggiori istituzioni locali in favore di un nuovo sviluppo e contro progetti che lo vanificherebbero, come appunto la realizzazione del rigassificatore e l’impiego oltre ogni limite del carbone nelle centrali, si sta oggi giocando una partita decisiva per Brindisi tra chi vuole che le cose vadano avanti come sono andate finora con l’aggravamento della già tragica situazione occupazionale e ambientale e chi chiede un cambiamento di indirizzo che, razionalizzando e rendendo compatibili gli insediamenti industriali esistenti, punti a favorire la creazione di fonti nuove di produzione e di lavoro. Questa, come più volte si è detto, è oggi localmente la “madre” di tutte le battaglie politiche. Si tratta di fare una scelta strategica tra l’ «eterno ritorno» della vecchia politica ed un cambiamento che richiede chiarezza, coraggio e senso di responsabilità."
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