Brindisi, 15/07/2010
Valentino (DeR): "ridurre i tempi della politica"
Prendiamo spunto dal rinvio del Consiglio Comunale già programmato per il 20 luglio per sollevare un problema apparentemente meno interessante rispetto a quello dei “costi della politica” ma sicuramente ad esso non secondario come importanza che è quello relativo ai “tempi della politica”.
E’ ormai dal mese di maggio che il consiglio comunale di Brindisi non riesce a discutere gli stessi argomenti all’ordine del giorno sia per motivi ambientali (vedi quanto accaduto con i proprietari di Acque Chiare, con i dipendenti Alenia, con i tifosi del Brindisi calcio, con gli ex-ormeggiatori ecc.) ma soprattutto per motivi strutturali.
Infatti prima che gli argomenti iscritti all’ordine del giorno vengano esposti dai relatori e votati dai consiglieri vi è come da regolamento “l’ora dedicata alle interrogazioni, interpellanze ed ordini del giorno”. E’ quasi un anno che sediamo nei banchi del consiglio comunale ma non è mai successo che tali argomenti siano stati esauriti nei tempi prestabiliti. Spesso le capacità oratorie dei consiglieri, talora davvero notevoli, non si accompagnano ad una capacità di sintesi altrettanto lodevole. Altre volte il dibattito si accende per polemiche personali o per la maggiore foga oratoria di un consigliere che ritiene che alzare il tono della voce dia maggiore validità alle sue argomentazioni o per un’imbeccata da parte del pubblico. Passa così la prima ora, la seconda e spesso la terza ora e ci si trova, per mancanza di tempo residuo, a discutere uno o due argomenti al massimo rinviando tutto al consiglio successivo. Naturalmente anche questo sarà preceduto dalla rituale “ora dedicata alle interrogazioni, interpellanze ed ordini del giorno” e, come nel gioco dell’oca, si torna punto e daccapo.
Compito del consigliere comunale è quello di decidere in nome e per conto della cittadinanza che lo ha eletto. Maggiore è il numero di decisioni che vengono dibattute ed assunte, più rapido sarà il funzionamento della macchina amministrativa comunale e di conseguenza maggiore sarà la sua produttività. Partendo da queste premesse esiste un solo sistema per migliorare tale produttività ed è quello di osservare rigorosamente i tempi stabiliti dal regolamento. Recentemente, in data 25 maggio 2010, è stato approvato il nuovo “Regolamento del Consiglio Comunale”. In merito alle problematiche sopra sollevate questo prevede:
1) Che il tempo da dedicare ad interrogazioni ed interpellanze sia contenuto nel limite massimo di un ora;
2) Che il tempo da dedicare alle proposte iscritte nell’ordine del giorno sia contenuto nel limite massimo di un ora;
3) Che il singolo consigliere possa intervenire su un determinato argomento solo per una volta e per un massimo di 5 minuti;
4) Che il consigliere capogruppo possa intervenire su un determinato argomento solo 2 volte, la prima per una durata massima di 10 minuti e la seconda per una durata massima di 5 minuti e quest’ultima solo in risposta all’intervento del Sindaco o del relatore.
5) Che superati i tempi concessi le interrogazioni, le interpellanze e gli ordini del giorno rimasti sospesi vengano rinviati al successivo consiglio comunale.
Riuscire a far rispettare queste regole che tutti abbiamo condiviso approvando il nuovo regolamento avrebbe il vantaggio di conferire ai consigli comunali una maggiore scorrevolezza e fattività riducendo al tempo stesso il numero di convocazioni da effettuare (con spese annesse) e di conseguenza i costi della politica.
Dott. Salvatore Valentino -
Capogruppo “Democratici e Repubblicani” |