Cellino S. Marco, 31/07/2010

Cilinari: ricostruire la memoria storica attraverso le immagini

In occasione della Festa Patronale di Cellino S. Marco (Brindisi), il gruppo promotore “Cilinari” organizza la terza mostra di foto storiche in Piazza Municipio nella corte Prete-Valletta, tra i pochi frammenti dell'antico centro storico sopravvissuto.
Una collezione di ristampe in maxiformato di Foto del secolo scorso, alcune delle quali storicamente straordinarie per le figure presenti e le strutture architettoniche rilevabili.

"Cilinari" si propone di ricostruire la memoria storica collettiva di una comunità attraverso la raccolta di testimonianze fotografiche, orali e sonore senza la “traduzione” che la finalizzi in qualche modo.
Cronaca di piccoli rivoli, di storie minime che, sedimentandosi, hanno costruito una identità.
Un tentativo di raccontare il passato, leggere il presente e prefigurare il futuro attraverso "il Noi" piuttosto che "l'io", privilegiando "il Nostro" piuttosto che "il Mio".

Vi aspettiamo numerosi nei giorni 1 e 2 Agosto dalle ore 19.00 a notte tarda, saremo a disposizone per una lettura guidata delle opere esposte.

Pino De Luca presenta la mostra

“Cilinàaari!!!” Nel Salento dove i campanili son certo più di cento, le relazioni tra paesi limitrofi sono state segnate dalla generalizzazione tribale del soprannome. La realtà contadina e la “paura del foresto” tacciava i vicini con epiteti e attribuzioni sempre ai limiti del simpatico. E così i Cellinesi, abitanti di Cellino San Marco, diventano “Cilinàaari”. Espressione allungata a ghigno o commiserazione per “gente di gran flemma, poco laboriosa e renitente al rapporto di servitù”.
Fondo di verità o semplice calunnia?. La turbolenza del mondo moderno ha rimescolato ogni cosa, e le “razze” per fortuna non esistono più, se non la gigantesca razza umana.
Ma le identità permangono, sono reali e concrete. A volte si fan strumento di retorica sciocca e nefasta, a volte diventano narrazione, storia e quindi cultura popolare. La differenza tra le identità fasulle e la cultura popolare è nella fonte.
Generalmente falsa nel primo caso, autentica, concreta e testimoniata nel secondo.
Ecco “Cilinari”: ricerca di tracce concrete e testimoniate di vissuto più che di passato, raccolta di istanti voluti e casuali, con pezzi di territorio, di architettura e di volti. Di occhi e di pettinature, di baffi e di vestiti. Raccolta delle foto di famiglia di tanti “Cilinari”, migliaia e migliaia di tessere del mosaico che ha disegnato e disegna la vita di una comunità.
Foto ingiallite dal tempo e luoghi stravolti dalla mano non sempre benefica della “modernizzazione”, colori strani e pose, eventi e potenti, e animali e mille altre curiose genti.
Un pizzaiolo, una matita magica, una sorta di “Bovinelli tuttofare”, un prete e pochi altri pezzi d'anima di Cellino, che un po' la vivono e un po' l'hanno vissuta, hanno intrapreso questa splendida avventura. Ridare narrazione a facce, luoghi ed eventi cercando da quelle fonti di ricostruire una cultura popolare frantumata da decenni di incuria e vandalismo.
Riprendiamo un cammino che è stato anche accennato da eroici tentativi, tutti però esperiti dalla parte “documentale”. Ottima ma sempre narrazione di chi poteva documentare, di classi alte e alfabetizzate, di notai e professori, preti e dottori. Le immagini invece parlano la lingua di tutti, anche di chi poteva solo far volare la voce senza che ne rimanesse traccia scritta.
Noi, che a scrivere abbiamo imparato, cercheremo di legare queste testimonianze di istanti diversi, nel luogo e nel tempo, secondo l'antica tradizione dei cantastorie che con i loro “quadri”, la loro mimica e la loro voce, con una chitarra e un tamburello e un organetto, portavano in piazza racconti e avventure d'altri tempi.
Le nostre saranno storie raccontate in Piazza, nell'agorà fisica quando potremo, nell'agorà digitale sicuramente, saranno storie materializzate su carta e su schermi luminosi, storie di nomi e di volti, di voci e fors'anche di canti.
Useremo la tecnologia che, per una volta, cercheremo di mettere al servizio dell'anima. Che, ne siamo persuasi, è progresso solo se è fatto per l'Uomo altrimenti è solo una nuova forma di barbarie, tanto suadente e luccicante quanto ipocrita e degradante.
Venite a trovarci, in piazza, nelle sere dell'1 e 2 di agosto, a Cellino San Marco, il vostro incoraggiamento e il vostro aiuto non sono essenziali, ma sicuramente molto utili e molto graditi.
Pino De Luca