Brindisi, 09/08/2010

Allarme UILP: "azzerato il Fondo per le non autosufficienze"

Dal 2011 sarà azzerato il Fondo per le non autosufficienze. L’azzeramento delle risorse per la Puglia significa un taglio netto di 25 milioni di euro annui. Ciò causerà effetti devastanti per le politiche sociali ed in particolare per le persone disabili e non autosufficienti.
Chi ha la pensione e vive la disabilità più grave riceve anche l’indennità di accompagnamento. La grande maggioranza degli invalidi (3 su 4) è anziana, prevalentemente oltre i 75 anni, e la utilizza per remunerare la badante; un diritto che nell’ultimo decennio è accresciuto sia per l’aumento dell’informazione in proposito sia per la consapevolezza dei propri diritti da parte di anziani e famiglie.
I dati sulla crescita della spesa per le prestazioni d’invalidità, pubblicati recentemente dal Rapporto Inps 2009, indicano la necessità di avviare nel settore una Riforma risolutiva e non procedure di azioni isolate. L’enfasi dei falsi invalidi, come l’articolo 10 della manovra economica di Tremonti verso gli invalidi – consistente nell’aumento della soglia all’85% partendo dal 74%, poi contestata e “refusa” e considerata dal ministro Sacconi una vittoria del “buon senso” a favore dei non autosufficienti – sono il segno non solo di una vittoria di “Buon senso” ma dell’esigenza di stabilire Regole statutarie e no “sanzioni” dello Stato a sfavore dei cittadini più deboli.
Noi sappiamo che le prestazioni d’invalidità civile non sono un regalo, concesso dallo Stato, ma un sostegno dovuto alla loro condizione di handicap riconosciuto, traducibile in:
• Pensione d’invalidità: un assegno di 257 euro mensili per le persone entro i 65 anni, con disabilità dalla nascita o che hanno avuto un incidente grave o una malattia in giovane età;
• Indennità di accompagnamento: pari a 480 euro mensili a sostegno delle spese aggiuntive dovute alla non autosufficienza.
L’incremento complessivo della spesa, secondo il “sole 24 ore” del periodo 2002-2009 è di 484 milioni per le pensioni d’invalidità e 4605 milioni per l’indennità di accompagnamento, (una spesa pari a poco più dell’1.13% del PIL nazionale).
L’aumento della spesa per l’indennità di accompagnamento, unico sostegno dei costi economici ai non autosufficienti, è dovuto al progressivo aumento della popolazione con almeno 75 anni in Italia del 23%.
Le criticità, secondo Noi della Uilp provinciale di Brindisi, sono dovute non solo alle transazioni economiche ma anche al mancato sportello informativo, punti fermi per dare qualità al settore nel “cosa fare e a chi rivolgersi”. A tal fine è possibile un coinvolgimento degli operatori del welfare comunali e regionali, risorse di utilizzo nel realizzare equità e modalità di accertamento.
Noi sappiamo che per l’Italia e la Puglia, il termine “invalido” non significa parassita ma persona che vive una situazione di disagio e che ha diritto di non essere discriminato, ad avere una vita dignitosa e di solidarietà.
Scopriamo invece che basterebbe un genitore con un incarico dirigenziale per perdere la possibilità dell’assistenza riconosciuta al disabile grave (i permessi ex art.33 della L.104/92), per cui in qualsiasi momento l’Inps può rimettere in discussione la situazione di chi per legge sarebbe esentato da controlli, come se “invalido" fosse sinonimo di parassita. Noi della Uilp di Brindisi riteniamo necessaria una riforma, che avvantaggi l’accesso alla persona non autosufficiente, al disabile con o senza l’indennità di accompagnamento in base alle norme stabilite dalla Nuova Riforma utilizzando le risorse degli Enti Locali e regionali.
Per noi è necessario un testo unico che sia garante della buona sanità, del sistema dei servizi e dei diritti fondamentali alla cura, all’assistenza, all’integrazione sociale delle persone non autosufficienti e del sostegno alle famiglie con disabili.

COMUNICATO STAMPA UILP