Bari, 13/08/2010
Internalizzazioni Asl Brindisi, interrogazione di Damone (ppdt)
Il capogruppo de ‘La Puglia prima di tutto’, Francesco Damone, ha presentato al presidente Vendola ed all’assessore alla sanità Fiore, un’interrogazione sulle procedure attivate dalla ASL di Brindisi per affidare alcuni servizi alla società in house ‘Sanitaservice Asl BR’. Di seguito il testo dell’interrogazione:
“Premesso che la ASL BR, con deliberazione Nr. 2579 del 06/08/2010 avente per oggetto : “Modello Organizzativo delle Strutture Riabilitative Psichiatriche da Internalizzare. Atto di indirizzo Società in House Sanitaservice ASL BR S.r.l.”, stabiliva, tra l’altro di “approvare il Quadro Economico …..” e “per l’effetto, autorizzare Sanitaservice ASL BR S.r.l. a procedere all’assunzione del personale …”;
rilevato che non si evince dal dispositivo della Deliberazione l’approvazione del Disciplinare di Servizio, con il quale l’Ente affidante (ASL) regolamenta il Contratto di servizio con l’affidatario (Sanitaservice ASL BR), né si rileva dal medesimo alcun atto di indirizzo al Dirigente preposto per la sua formulazione; non si evince dalla richiamata deliberazione, né dalle ivi citate “Linee di Indirizzo” emanate dal Direttore Generale della ASL ed indirizzate alla Sanitaservice ASL BR Srl, i meccanismi di ‘controllo analogo’che l’ente appaltante deve esercitare in funzione dell’affidamento ‘In House’;
che è palesemente errato e fuorviante il quadro economico proposto, che assume a base di calcolo per le spese del personale il contratto CCNL di Sanità privata, invocando l’art. 2 del regolamento regionale n. 11/2008; orbene, tale norma recita “Al personale delle strutture riabilitative psichiatriche private si applica il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro vigente per il personale non medico della Sanità Privata”.
E’ appena il caso di sottolineare che l’ambito entro il quale la ASL BR ha deliberato l’affidamento In House riguarda Strutture Residenziali gestite direttamente dalla ASL BR, per le quali la medesima ASL esternalizza solo alcuni servizi di carattere non medico, affidandole alle Cooperative sociali (che quindi non gestiscono alcuna ‘struttura privata’ e continuano ad applicare il CCNL delle coop. sociali) e quindi di fatto sottratte all’applicazione del citato art. 2;
che la Regione Puglia ha intrapreso un dialogo con il Governo Centrale che riguarda in generale il riassetto ed il risanamento finanziario del comparto Sanitario; nelle more dell’approvazione del piano di risanamento presentato dalla Giunta Regionale, la stessa si era impegnata a sospendere l’efficacia del provvedimento di fine legislatura (c.d. Legge Omnibus) laddove si prevedeva la stabilizzazione e l’internalizzazione del Personale sanitario precario e/o in forza alle società affidatarie di servizi sanitari e socio-sanitari in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale sul ricorso presentato dal C.D.M.
Tutto ciò premesso e considerato,
si interroga il presidente della Giunta regionale on. Nichi Vendola e l’assessore alla salute Tommaso Fiore per sapere se è possibile definire il processo avviato dalla G.R. per tramite delle ASL e delle società ‘In House’ come ‘internalizzazione’ dei servizi sanitari e/o socio-sanitari oggi affidati a soggetti privati, e non invece come semplice ‘affidamento a terzi del servizio’;
come può la ASL BR autorizzare la società in house ad assumere personale senza che a monte ci sia stato l’affidamento del servizio (con relativa stipula di contratto e disciplinare di servizio);
come le società in house provvederanno alla propria gestione amministrativa (approvvigionamento risorse umane e tecniche e sistemi di acquisizione utilizzati);
se il confronto dei costi riportati nel citato prospetto definito “quadro economico” approvato dalla ASL BR è correttamente formulato e, in caso contrario, se la ASL BR può procedere alla riformulazione del medesimo applicando al costo del personale delle Coop. Sociali il relativo CCNL, onde determinare l’effettiva differenza di spesa che la ASL dovrà sostenere con il nuovo affidamento a farsi;
ove la G.R. con riferimento al punto 3, dovesse accertare la non corretta interpretazione da parte della ASL BR del disposto citato, come la G.R. giustifica la paventata ‘economicità’ degli affidamenti in house, quando invece da calcoli eseguiti, prendendo in considerazione SOLO i servizi oggetto della citata deliberazione della ASL BR si rileva una differenza mensile negativa a carico della ASL di euro 20.000,00 circa (calcoli effettuati senza tener conto dei costi generali e di amministrazione che la società In House dovrà sostenere);
come la Giunta regionale intende affrontare più in generale la puntuale verifica dell’economicità degli affidamenti in house (risorse tecniche ed umane) rispetto alla situazione esistente, con la presentazione di questo eventuale studio al Consiglio Regionale;
come la G.R. intende verificare l’applicazione del ‘controllo analogo’ da parte dell’Ente affidante sull’Ente affidatario; se i processi definiti di ‘internalizzazione’, (di fatto affidamenti In House) in base agli accordi stipulati con il governo nazionale, saranno di fatto congelati in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale sulla c.d. “Legge Omnibus” approvata a fine legislatura dal Consiglio Regionale, e comunque saranno subordinati alla verifica dell’effettiva economicità degli stessi, al fine di evitare l’ennesimo sperpero di denaro pubblico.
In conclusione si dimostra ancora una volta, che le bugie da tempo verificate sulla gestione della Sanità Service hanno necessità di essere esaminate e controllate sul piano della valenza economica dell’intero servizio. Gli organi istituzionali abbiano l’ amabilità di richiedere la trasmissione degli atti per accertarne la veridicità.
COMUNICATO SERVIZIO STAMPA CONSIGLIO REGIONALE PUGLIESE |