Brindisi, 07/09/2010
Adoc denuncia furto di sabbia a Lido Poste
Purtroppo i sospetti di ieri circa il furto di sabbia presso l’ex Lido Poste oggi sono divenuti realtà. Le conferme alle nostre preoccupazioni sono venute dalle verifiche effettuate in data odierna.
Contattati gli enti preposti, al fine di verificare se vi fossero lavori autorizzati in corso, abbiamo riscontrato una preoccupante realtà.
Dalla ripartizione ai LL.PP. della Provincia di Brindisi giunge conferma dell’assenza di attività autorizzate dall’ente.
Ci siamo quindi rivolti alla ripartizione ecologia ed ambiente che ha confermato la stessa cosa. Ulteriore verifica l’abbiamo fatta contattando l’ufficio tecnico della Società “Santa Teresa” che si occupa della rimozione della sabbia dalla sede stradale lungo la S.P.41 con esito negativo adducendo tra l’altro motivazioni legate al fermo delle attività per i festeggiamenti dei Santi Patroni nella città capoluogo. La stessa motivazione che ci aveva nella giornata di ieri portati ad approfondire la vicenda.
Da ulteriori informazioni in nostro possesso anche il Comando della capitaneria di porto non è stato informato circa attività di movimentazione della sabbia nella zona.
Quanto avvenuto ci lascia sconcertati per le modalità con cui si consumano veri e propri reati ambientali alla luce del sole in danno del paesaggio e di una delle poche zone rimaste disponibili per le vacanze dei brindisini.
Una zona al centro di accesi confronti con le pubbliche amministrazioni per la rivalutazione, la cura e la tutela.
Per queste motivazioni, mantenendo fede a quanto dichiarato nel comunicato di denuncia diramato nella giornata di ieri, abbiamo contattato il comandando del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri al fine di informare dell’accaduto ricevendo dal Comandante garanzie circa l’approfondimento della questione.
Procederemo nel pomeriggio alla presentazione di formale denuncia presso il Comando dei Carabinieri.
Ai cittadini rivolgiamo un appello al fine di continuare a denunciare e segnalare situazioni sospette ed in violazione delle leggi vigenti. Alle pubbliche amministrazioni chiediamo, invece, di riappropriarsi del controllo del territorio divenuto vera e propria zona franca per gli incivili e peggio ancora per chi delinque a danno della collettività.
COMUNICATO STAMPA ADOC |