Brindisi, 14/09/2010

AQP ridimensiona Brindisi: la protestano dei Sindacati

Nonostante l’intervento dell’Assessore Regionale F. Amati, che si era impegnato nei confronti dei lavoratori e del territorio affinché il piano di riordino dell’AQP fosse bloccato fino all’apertura di un tavolo di confronto a livello provinciale con le OO.SS. Confederali e di Categoria CGIL, CISL e UIL, l’Azienda, in data odierna ha, invece, formalizzato l’ordine di servizio con relativo ridimensionamento della sede di Brindisi e il trasferimento di unità lavorative e funzioni alla sede di Taranto.
Come Segreterie Territoriali, ancora una volta, denunciamo il comportamento arrogante dell’Ente, che non ha voluto tener conto delle proteste che si sono sollevate dal mondo sindacale, istituzionale e politico contro la “razionalizzazione” del servizio, che va, sempre e comunque, a danno dei lavoratori e dell’utenza brindisina.
L’AQP non può pensare di ignorare le delibere di tutti i Consigli, Provinciale e Comunali, né l’intervento del Presidente dell’ATO Puglia, Emiliano, che ha imposto all’Amministratore Unico di sospendere il programma di riorganizzazione in quanto del tutto arbitrario.
Infatti, nel vigente piano d’ambito non è prevista alcuna variazione strutturale e organizzativa. Evidenziamo che nell’incontro tenutosi ieri a Bari, con i Sindacati Regionali, l’AQP non solo ha confermato la riorganizzazione da tempo annunciata, ma, con un comportamento intollerabile, ha rigettato le richieste portate al tavolo.
Esprimiamo forte perplessità rispetto al ruolo svolto dalla Regione: è incomprensibile che l’AQP agisca come fosse una tra le peggiori aziende private, senza rispetto per il Territorio e con comportamenti antisindacali.
Ribadiamo, quindi, la nostra ferma richiesta al Presidente Vendola e all’Assessore Amati di far annullare immediatamente l’ordine di servizio aziendale, chiudendo con l’autorità di loro competenza questa diatriba che sta avvelenando ed indispettendo un clima che rischia di degenerare in un caos senza precedenti.
Nel frattempo confermiamo le azioni di lotta intraprese, come lo stato di agitazione dei lavoratori, e altre a divenire con l’interessamento della Prefettura per eventuali disservizi all’utenza.

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO CGIL, CISL, UIL,