Brindisi, 15/09/2010

Cobas sulle vicissitudini societarie di Edipower

Il Sindacato Cobas del Lavoro Privato ormai da diverso tempo ha assunto una posizione particolarmente critica nei confronti di Edipower, la società che è proprietaria della centrale di Brindisi Nord.
I motivi risiedono nel fatto che la società Edipower è attraversata da particolari problemi societari.
Questi problemi secondo noi mettono fortemente in discussione la realizzazione di ipotetici investimenti sull’ambiente che Edipower vorrebbe realizzare nella centrale di Brindisi Nord.
Sono tanti infatti i piani industriali presentati da Edipower nel corso degli anni di cui nessuno ha mai visto luce.
Il Sindacato Cobas afferma che se i piani industriali di Edipower non convincono nessuno allora è opportuno chiudere tutto, con il conseguente trasferimento tutto il personale (Edipower e delle ditte appaltatrici) quantificabili in quasi 200 lavoratori a Cerano.
E’ opportuno chiarire che i problemi societari nascono dal fatto che la A2A (municipalizzate di Milano e Brescia), proprietaria al 20% di Edipower vuole uscire dalla società chiedendo in cambio contanti e qualche centrale.
In particolare il Comune di Milano ha assolutamente bisogno di denaro liquido per poter affrontare la difficile prova di EXPO 2015, che è una fiera campionaria di carattere mondiale.
A quanto si legge su Quotidiano Energia, giornale specializzato del mondo della energia, si è svolto nel pomeriggio del 14 Settembre un incontro dei manager della società A2A. In questa riunione i manager di A2A hanno deciso di spedire un dossier agli altri soci di Edipower (Edison 50%, Alpiq 20%, Iren 10%) contenente alcune opzioni, tutte comunque concentrate sulla rottura e la conseguente spartizione delle centrali.
Le vere e proprie trattative entreranno nel vivo in Ottobre, contemporaneamente a quelle più ampie per il riassetto in Edison.
Sarà la EDF, colosso statale francese per niente privatizzato a differenza della Enel, a rilevare il pacchetto di A2A e diventare ancora più padrona di Edipower e conseguentemente di Edison?
Il Sindacato Cobas informerà gli enti locali, Comune, Provincia, Regione, delle paure e dei timori dei lavoratori di Brindisi Nord affinché ne tengano debito conto in questa lunghissima riscrittura delle convenzioni con le società elettriche.
Il Sindacato Cobas chiederà inoltre agli enti Enti Locali l’opportunità di una attenta valutazione e se a quel punto non sia necessario tutelarsi ripristinando la convenzione del ‘96 , che prevedeva tra l’altro la chiusura di Brindisi Nord ed il passaggio dei lavoratori a Cerano.
Abbiamo la fondata sensazione che Edipower, in qualunque soluzione proprietaria si rinnovi, ricatterà il territorio per far accettare soluzioni capestro in cambio di una ipotetica salvaguardia occupazionale.
Il Sindacato Cobas dice No già da adesso a qualunque ricatto.

COMUNICATO STAMPA COBAS LAVORO PRIVATO