Gallarate, 30/09/2010

Operazione Calipso: catturato Gennaro Solito

I Carabinieri del R.O.S., della Compagnia di Gallarate e della Stazione di Milano Malpensa hanno eseguito (30.09.2010) un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Lecce, su richiesta della locale Procura della Repubblica - Distrettuale Antimafia - nei confronti di un affiliato alla frangia brindisina della Sacra Corona Unita, Gennaro Solito classe 54 di Ceglie Messapica, indagato per associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione, con l’aggravante del metodo mafioso.
Alle ore 04.00 del 29 settembre 2010 era scattata, fra le due sponde dell’adriatico, un’imponente operazione del R.O.S., del Comando Provinciale di Brindisi e delle Forze Speciali della Polizia Albanese, che aveva consentito la cattura di altri 8 boss della Sacra Corona Unita, destinatari dello stesso provvedimento del Solito.
La latitanza di quest’ultimo è durata però soltanto 24 ore. I carabinieri del R.O.S. infatti non avevano perso le tracce di Gennaro Solito che si trovava in Thailandia e, una volta avvistato al momento dell’imbarco aereo per l’Italia, unitamente ai Carabinieri di Gallarate e Milano Malpensa, lo hanno atteso all’arrivo in quell’aeroporto, dove lo hanno immediatamente bloccato e arrestato, in collaborazione con la polizia di frontiera.
Il provvedimento cautelare scaturisce da un’indagine condotta sin dal 2007 sul clan “Vitale” di Mesagne (Brindisi), facente capo al detenuto Vitale Antonio, esponente di vertice della Sacra Corona Unita brindisina e diretta emanazione del capo storico Pino Rogoli.
Gli arrestati avevano di fatto ricostituito la struttura di vertice della Sacra Corona Unita fondata da Giuseppe Rogoli, al quale continuavano a far riferimento.
È stato documentato il processo di riorganizzazione del sodalizio, sotto la guida dei pregiudicati Vicientino Daniele e Penna Ercole, che avevano progressivamente esteso la loro influenza da Mesagne ai comuni limitrofi di Ostuni, Oria e Ceglie Messapica, imponendo nuove regole di rigida divisione territoriale, con un referente per ciascuna località e la delimitazione del raggio d’azione dei gruppi affiliati ai rispettivi territori. Veniva inoltre esclusa la possibilità di reclutamento in aree diverse da quelle direttamente controllate, per evitare le tensioni verificatesi in passato.
Proprio il boss Gennaro Solito aveva assunto il ruolo di referente dell’organizzazione mafiosa S.C.U. sul centro di Ceglie Messapica, imponendo il pizzo agli imprenditori e controllando il locale mercato della droga, in particolare “cocaina”.
Il sodalizio aveva infatti assunto un ruolo centrale nel traffico di cocaina, avvalendosi per gli approvvigionamenti di due autonomi canali in Piemonte e Calabria, quest’ultimo riconducibile alla cosca “Megna” di Papanice (KR). Il narcotico veniva successivamente distribuito con un’articolata rete di spaccio in Puglia ed Emilia Romagna.
È stato accertato anche il coinvolgimento del sodalizio nel controllo di centri scommesse on-line e di sale da gioco, con l’imposizione di forniture di slot machine, da parte del noto Prudentino Albino. Quest’ultimo, già inserito nella rete dei contrabbandieri affiliati alla S.C.U., è ritenuto responsabile, unitamente al Vicientino Daniele, anche di un’estorsione commessa in danno dei titolari di una società di scommesse di Ceglie Messapica, costretti a versare all’organizzazione un importo annuo di 10 mila euro.
Nel complesso, l’indagine ha confermato i rapporti di cooperazione tra i principali sodalizi mafiosi dell’area, funzionali soprattutto al controllo del locale traffico di stupefacenti, evidenziando come la “S.C.U.” brindisina, allentati gli storici interessi nel contrabbando di t.l.e., abbia rimodulato le proprie strategie criminali, individuando anche nel settore del gioco lecito, nuove e remunerative fonti di guadagno.

COMUNICATO STAMPA RAGGRUPPAMENTO OPERATIVO SPECIALE - REPARTO OPERATIVO COMANDO PROVINCIALE CARABINIERI DI BRINDISI