Bari, 08/10/2010

Vertenza AQP: l'ATO chiede di sospendere la riorganizzazione

L'AQP è decisa a mettere in atto la riorganizzazione ed ha già inviato ai lavorotori di Brindisi le lettere di trasferimento a Taranto (decorrenza 18/10).
Nel frattempo Michele Emiliano, presidente dell'ATO ha ufficialmente chiesto a Monteforte la sospensione del progetto accorpamento delle unità territoriali.
Di seguito la lettera integrale inviata da Emiliano all'Aqp ed ai SIndaci della Provincia di Brindisi (che si sono opposti alla riorganizzazione) e per conoscenza alle presidenze delle provincie di Brindisi e Bat ed alla Regione, ente che ancora non ha reso nota la sua posizione ufficiale.

Egregio Ingegnere, come anticipato con nota prot. 2400 del 13.09.2010, da Lei prontamente riscontrata (nota AQP prot. I 12969 del 14.092010), il 29 settembre u.s. si è riunito il Comitato Esecutivo di questa Autorità, cui ha eccezionalmente preso parte una nutrita delegazione di Sindaci e di rappresentanti della Provincia di Brindisi unitamente ad alcuni consiglieri regionali e ai rappresentanti delle OO.SS., nell’intento di dare vita ad un confronto e un approfondimento sul tema della riorganizzazione degli Uffici Territoriali di Trani e di Brindisi, avviata dall’Acquedotto Pugliese.
Durante l’incontro, i membri del Comitato Esecutivo hanno preso atto della nota da Lei inviata rilevando tuttavia unilateralità nelle modalità operative con cui l’Azienda ha inteso procedere in questa delicata operazione di riorganizzazione della struttura.
Il primo aspetto rilevato attiene infatti alla singolare coincidenza di data, per Sua stessa ammissione “spiacevole” tra la missiva con cui l’Autorità da me rappresentata richiedeva chiarimenti sulle azioni in itinere, preliminarmente all’adozione di qualsiasi provvedimento definitivo e il definitivo compimento di quello che Lei definisce un “progetto di efficientamento organizzativo interno”.
La seconda considerazione riguarda il fatto di aver relegato l’Autorità d’Ambito al ruolo di “mero spettatore” delle decisioni assunte, analogamente a quanto già avvenuto per la costituzione di “Pura depurazione” Spa. Oggi come allora, non aver tenuto conto che ogni variazione all’assetto organizzativo produce ovvie riverberazioni sul piano della qualità del servizio e che tali operazioni hanno ripercussioni sui costi operativi, componente criticamente fondamentale nella determinazione della tariffa, equivale a non aver consentito a questa Autorità di esprimersi nel merito di scelte di sicuro impatto sul territorio e in particolare sull’utenza.
Ritenendo superfluo o comunque non opportuno coinvolgere l’Autorità d’Ambito quale organo rappresentativo delle amministrazioni comunali, nelle fasi preliminari all’adozione del provvedimento, si e così evitato di illustrare il piano di riorganizzazione, i suoi tempi e le relative modalità, ma soprattutto si è evitato di comunicare i risultati delle analisi che hanno portato a ritenere che tale r.iorganizzazione consentirà di contenere i costi, mantenendo costante o addirittura migliorando il livello del servizio garantito all’utenza.
Non aver dato corretta comunicazione di tutto ciò, ha fatto sì che si sollevassero dubbi sulla esistenza di tali analisi. Nel ribadire quanto già comunicato con nota prot. 2400 del 13.09.2010, si fa presente che dette analisi costituiscono il prerequisito indispensabile di qualsiasi riorganizzazione e che avrebbero dovuto essere portate in ogni caso all’attenzione dell’AATO, in considerazione del ruolo di regolazione e di vigilanza sui servizi di gestione cui la stessa è preposta e tenuto conto della variazione che tale operazione determinerebbe rispetto alle previsioni dl Piano d’Ambito. I costi operativi delle UT sono infatti previsti nel Piano d’Ambito, pur ammettendosi all’interno dello stesso un progressivo processo di efficientamento dell’organizzazione stessa, che non è ad ogni modo assolutamente indirizzato ad un mero accorpamento delle strutture territoriali (cfr. par. 6.1 .2 del Pd’A).
Su piano formale, va anche evidenziato che in altre circostanze una adeguata condivisione delle problematiche è stata determinante per la risoluzione di contenziosi e diatribe, una per tutte quella che ha portato all’atto transattivo sulla tariffa. Anche alla luce di ciò, appare inspiegabile oltre che inopportuna la volontà di mantenere I’AATO fuori dai tavoli in cui sono state assunte determinazioni in merito a detta riorganizzazione. Per quanto sin qui detto, il Comitato Esecutivo intende interloquire direttamente con Lei nel merito della questione, in un prossima riunione, che sarà convocata all’uopo. Sino ad allora, Le viene fatta formale richiesta che il provvedimento adottato sia da considerarsi sospeso, precisando che, in mancanza di tale sospensione, si adirà, immediatamente le vie legali.
Alla Regione che legge per conoscenza, il Comitato Esecutivo chiede che non sia ulteriormente ignorato il ruolo di “regolazione e controllo” precipuo di questa Autorità, che dovrà essere garantito anche in futuro dall’organismo cui saranno attribuite, in adempimento alla L. 42/2010, le funzioni già esercitate da questa Autorità,, “nel rispetto dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza”.